Basta cemento: la Cittadella aeroportuale ennesimo progetto di consumo di suolo

Lasciati alle spalle i recenti allagamenti e le successive polemiche, accantonate le discussioni e gli impegni presi, la Giunta e la maggioranza che la sostiene non trova di meglio da fare che impegnare nuovamente il Consiglio Comunale e i cittadini con l’ennesimo progetto di consumo di suolo a fini speculativi. Beneficiaria dell’operazione è in questo caso la Società Aeroporti Toscani, proprietaria dell’area su cui dovrà sorgere la fantomatica Cittadella Aeroportuale. Una valorizzazione enorme delle aree a Sud Ovest del quartiere di San Giusto, attualmente agricole e in zona ad elevata pericolosità idraulica, per farne un centro congressi, con annessi alberghi e servizi vari.

Nonostante che si parli da tempo del progetto, è mancato del tutto un approfondimento sulla reale necessità dell’opera. La Prima Commissione Permanente ha espresso il suo parere sul progetto senza che ci sia stata alcuna discussione sullo studio presentato alla città subito prima della pausa estiva! Lo studio, pagato 20.000 euro dal Comune (soldi che dovrebbero essere rimborsati dalla Regione), mette in dubbio la sostenibilità dell’operazione. A parere dei consulenti infatti, se si guarda all’attuale assetto della città, non si riscontra alcun elemento che testimoni la caratterizzazione di Pisa come città congressuale e “in mancanza di una specifica focalizzazione della destinazione sulla funzione congressuale, un nuovo contenitore potrebbe risultare addirittura inutile”. Inoltre il costo dell’operazione è tale che per essere giustificato le strutture dovrebbero avere una fruizione quotidiana e non solo in occasione di eventi particolari.

In altre parole la domanda di sedi per congressi e meeting attualmente esistente non giustifica la costruzione di un’altra area dedicata, o comunque questo richiederebbe di dedicare l’intero sistema città a questo settore. Abbiamo quindi chiesto che si rimandasse la discussione all’interno del nuovo Piano Strutturale in corso di realizzazione, perché potesse essere una previsione organica di territorio, e non una mera valorizzazione di asset societari. Ma così non è stato.

Ci sono anche importanti dubbi sul fatto che il Comune valorizzi un’area di proprietà di una società di cui possiede azioni, quindi beneficiandone in maniera indiretta, ma di cui non ha più il controllo… La commistione tra logica pubblica e logica privata diventa evidente e scivolosa. Ma anche questo problema non si è voluto affrontare.

Si rafforza quindi l’idea che l’urbanistica sia piegata ad altri interessi, e si capisce meglio come mai poi si producano i disastri che i cittadini conoscono bene.

Evidentemente non interessa valutare se le necessità sia dell’Università sia degli operatori economici coincidano con la costruzione di una mega struttura lontana dai flussi commerciali, così come non viene preso in considerazione se tale struttura andrà a distruggere il fragile equilibrio della sostenibilità della vita nel quartiere San Giusto, già gravato dalla presenza dell’aeroporto.

Non dimenticando inoltre che è stata appena approvata una variante che prevede un aumento del carico urbanistico nelle aree ferroviarie del quartiere.

Quest’Amministrazione è un disco rotto: concepisce lo sviluppo solo come nuovo cemento e nuovo consumo di suolo, unici motori (secondo loro) dell’economia cittadina. Cosa ci guadagnano davvero i cittadini pisani da queste scelte politiche?

Noi crediamo che ci perdano, e che a dimostrarlo ci siano già tante altre operazioni che svuotano le casse del Comune e che dovranno essere pagate dai contribuenti. Noi vogliamo una vera riqualificazione del quartiere, non speculazioni mascherate da valorizzazioni.
Una città in comune

Rifondazione Comunista Pisa

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