12 milioni di euro di entrate derivanti dal piano delle alienazioni, ossia dalle vendite del patrimonio immobiliare del Comune di Pisa. È questo uno dei principali dati che emerge dal bilancio preventivo 2022 che la Giunta Conti porterà tra qualche giorno in consiglio comunale, in perfetta continuità con le scelte della passata amministrazione di centro-sinistra
A fronte di una crisi immobiliare aggravata da quella economica e sociale determinata dal Covid, si tratta di una previsione che nulla ha a che vedere con la realtà e che serve solo ad aumentare in maniera virtuale il capitolo degli investimenti e quindi delle promesse propagandistiche di questa giunta. Infatti, solo se le alienazioni vengono effettivamente concluse è possibile usarne i proventi per realizzare le opere pubbliche. In tutti questi anni i piani faraonici, nonostante le centinaia di migliaia di euro versate dalla giunta Conti ad un advisor, un soggetto privato che aveva il solo e imperativo obiettivo finale di svendere il patrimonio, sono rimasti sulla carta.
Noi siamo contrari da sempre alla vendita del patrimonio pubblico, ancor più in una fase di crisi: infatti così si rischia solo di svendere i beni di proprietà comunale, mentre la loro riqualificazione e rigenerazione renderebbero possibili risposte concrete ai bisogni della cittadinanza. Da qui rilanciamo le nostre proposte di immediato riutilizzo dell’asilo Coccapani per funzioni scolastiche e della Mattonaia per funzioni sociali.
E’ bene rilevare che il Comune di Pisa anche per il 2023 ha acceso un nuovo mutuo di 4 milioni di euro, che si aggiungono a quelli degli anni precedenti, e che anche questo anno come nel 2022, verrà utilizzata per la spesa corrente parte degli oneri di urbanizzazione (2,7milioni di euro) di norma destinati agli investimenti: a dimostrazione delle evidenti difficoltà che la destra sta mostrando nella gestione del bilancio. In altre parole con risorse proprie il Comune fa poco o niente ormai.
Occorre anche fare chiarezza sulla dichiarazione, fatta a gran voce dal sindaco Conti, che “non aumenteranno le tasse, rimanendo invariate IMU e imposta di soggiorno”. Si sceglie ancora una volta di non far pagare chi ha di più, violando il principio di progressività sancito dalla nostra Costituzione, e ancora una volta non si investe neppure un euro per attuare il piano straordinario per la lotta all’evasione e alla elusione fiscale che chiediamo da anni.
Non solo: abbiamo anche questo anno un nuovo, inaccettabile aumento della Tari che si aggiunge a quelli degli anni precedenti. Nel caso delle utenze domestiche gli aumenti vanno dal 2,41% al 3,99% mentre le utenze non domestiche crescono dal 3,79% al 4,73%. I cittadini pagheranno ancora di più senza che vi sia alcun miglioramento né nella raccolta né nello smaltimento.
A fronte di questi meccanismi è sempre più chiaro che serve il cambio radicale che chiediamo da anni: ovvero l’applicazione di una tariffazione puntuale per cui paga di più chi produce di più. Oggi siamo invece di fronte ad un sistema non trasparente.
Ancora, il bilancio preventivo del Comune di Pisa che andrà in Consiglio comunale è redatto a legislazione vigente, ovvero prima della approvazione della nuova legge di stabilità in discussione in questi giorni in Parlamento e in cui già sono annunciati provvedimenti che cambieranno il quadro normativo di riferimento per i Comuni. Il bilancio comunale, quindi, dopo l’approvazione della legge di stabilità, dovrà essere rifatto e soltanto allora si potranno valutare le scelte assunte da questa Giunta. Il resto è tutto propaganda e demagogia.