Blitz animalista per salvare le volpi

giovedì 27 marzo 2014 TIRRENO Pagina: 11

Blitz animalista per salvare le volpi

La Provincia di Pisa va avanti sul “contenimento” delle volpi: la consulta faunistico-venatori a di ieri ha deciso di ridiscutere ancora per diminuire eventualmente il numero di capi da abbattere (forse il tetto scende da 500 esemplari a 250 massimo), adottare metodi meno cruenti e rendere più stringenti i criteri territoriali di applicazione della norma. Ma il provvedimento resta perché «noi non possiamo cambiare le leggi come il consiglio regionale o il Parlamento: siamo una Provincia e dobbiamo applicare la norma» -spiega l’assessore all’ambiente Giacomo Sanavio. Intanto le associazioni ambientaliste che si oppongono alle uccisioni delle volpi hanno protestato davanti alla Provincia, facendo anche un blitz durante la riunione e hanno annunciato che ci saranno anche perla prossima riunione, prevista entro dieci giorni. A inizio mese la Provincia era stata inondata di email di protesta: l’iniziativa, voluta da alcune sigle ambientaliste, aveva avuto come effetto quello di sospendere il via libera all’abbattimento fino a 500 volpi, prevista per tutelare la fauna più piccola (come lepri e fagiani) di cui le volpi si nutrono. Quello che molti avevano letto come uno stop definitivo da parte di Sanavio, in realtà era un rimandare alla consulta di ieri. L’assessore a fine riunione ha rivendicato la coerenza delle sue azioni: «Rileggete il comunicato in cui sospendiamo e in continuità convochiamo una nuova consulta, aperta anche al contributo delle associazioni ambientaliste», come Wwf e Legambiente.
Le sigle AnimAnimale, Irriducibili toscani liberazione animale, Oipa, Gat e Leal non la vedono così e sono entrate dentro la consulta issando striscioni con le scritte «Stop al massacro» e «Animali liberi». Poi hanno spiegato il loro punto di vista: «Il provvedimento si fonda sul censimento fatto dalle associazioni venatorie, non da un ente esterno; ed è sbagliato per vari motivi». Gli animalisti chiedono la sterilizzazione con bocconi pieni di anticoncezionale e sostengono che l’abbattimento sia peraltro inutile: «La volpe è territoriale, non vive in branco. Quindi se ne ammazzi una, un’altra prende il suo posto e non tuteli le altre specie». Ancora, il fatto che «la caccia alla volpe si estenda oltre i limiti del periodo venatorio, mette in pericolo gli altri animali in riproduzione».

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