Cambiamo il sistema: sperimentiamo un’altra città

A pochi metri dal Duomo e dalla Torre, dalla piazza in cui quasi 400 anni fa Galileo dà inizio alla sua “eresia” che smuoverà la Terra e rivoluzionerà il mondo conosciuto, qualcosa si muove.

La coalizione di Una Città in Comune, Rifondazione Comunista e Possibile rappresenta una piccola rivoluzione copernicana: spostiamo il centro dell’universo cittadino dagli interessi dei pochi, che ha caratterizzato l’agire delle ultime amministrazioni, ai diritti, alla qualità della vita e al benessere di tutta la cittadinanza. E per farlo abbiamo pensato di recuperare un pezzo della storia della città: un giovane precario della nostra Università. Razionale e sognatore insieme, tanto da essere ostracizzato dagli accademici locali e non solo, convenzionali e immutabili come le loro stelle fisse.

Il “nostro” Galileo, realizzato da Massimo Pasca, artista salentino che ha soggiornato a lungo a Pisa, guarda alla città. Ma, come diceva uno tra i maggiori fondatori della scienza moderna, non basta guardare, occorre guardare con occhi che vogliono vedere e che non siano disposti a farsi ingannare. Guardare laicamente recuperando l’universalismo per cui i singoli o il particolare si realizzino solo in rapporto con la collettività.

Con la stessa determinazione rivendichiamo il nostro metodo di lavoro in questi cinque anni in consiglio comunale, in cui abbiamo sperimentato un modo di mettersi al servizio dei cittadini e delle cittadine che non passa per proclami strombazzati, per indulgenze e crediti concessi a pochi, a scapito della severità sui molti.

Fortunata la terra che non ha bisogno di eroi, sono le parole che uno dei più grandi drammaturghi del novecento fa dire proprio a Galileo. E così questa città, ancora una volta, di “eroi”, di uomini forti che promettono un futuristico sviluppo e che lasciano in eredità invece investimenti fallimentari, scempi ambientali, macerie, non ha davvero bisogno.

Ciò che occorre a Pisa è una amministrazione trasparente, partecipata e condivisa con la cittadinanza, che non svenda la città, la cultura e il territorio, che tratti i potenti alla pari di tutte e tutti i cittadini, che esiga i crediti mai riscossi da chi in città ha solo speculato per risistemare le scuole, le strade, le case popolari, il verde e il territorio.

Vogliamo cambiare il sistema con cui il centrosinistra ha amministrato la città in questi decenni, spesso a braccetto con l’opposizione di centrodestra, per sperimentare un’altra città. Qualcosa “si muove” e porta….. Diritti in Comune.

 

Una città in Comune

Rifondazione Comunista

Possibile

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