Campini del Cep: una storia iniziata male e che sta finendo peggio. E’ questo quello che è emerso ieri pomeriggio in consiglio comunale dalle risposte date dall’assessore Sanzo ad una nostra interpellanza.
Ad oggi, infatti, non c’è alcuna garanzia sulla effettiva realizzazione del secondo lotto degli impianti sportivi – a causa della mancanza di risorse – mentre la previsione sul terzo lotto che prevede la realizzazione di un campo di calcio ad 11 è completamente scomparsa (si dice da parte dell’amministrazione che non sia mai esistita).
I proclami da campagna elettorale fatti dall’amministrazione e dalla maggioranza per mesi e mesi si sono sciolti come neve al sole, e per l’ennesima volta agli abitanti del Cep restano solo le promesse.
Ad oggi infatti, non sono utilizzabili i campi realizzati con il primo lotto dei lavori (campo a 7 e a 5) per mancanza del collaudo tecnico amministrativo, e probabilmente non lo saranno comunque fino a fine 2014 perché prima di tale data non sarà fatto e concluso il bando pubblico per l’assegnazione della loro gestione.
Non solo, la realizzazione del secondo lotto previsto dal progetto (palestre sportive) non si sa se potrà mai avvenire, perché nonostante che si sia realizzata la gara per l’affidamento dei lavori, ad oggi non ci sono i fondi e non si ha la certezza sul loro arrivo.
Dunque, alla conferma della notizia già di per sè grave della organizzazione di un evento di mera campagna elettorale promosso, nello scorso maggio a 15 giorni dal voto amministrativo, dal Partito Democratico (con la partita di calcio tra Pisa Vip capitanata dal sindaco e una squadra di abitanti del Cep) in una struttura senza nemmeno il collaudo statico (avvenuto solo mesi dopo) e senza alcun tipo di altra autorizzazione, si aggiunge il danno per i cittadini di trovarsi senza i vecchi “campini” e senza le nuove strutture sportive a lungo promesse. Per inciso, ad oggi nemmeno le nuove case popolari sono state ancora completate.
Le periferie di Pisa, dal CEP a Sant’Ermete, vengono trattate come serbatoi di voti e poi dimenticati. Si tratta di priorità politiche e la storia dei campini del Cep conferma ancora una volta come le periferie e i quartieri popolari non sono il centro dell’azione di questa amministrazione se non a parole o con iniziative di propaganda.
Marco Ricci – Una città in Comune – prc
Ciccio Auletta – Una città in Comune – prc