Campo rom della Bigattiera, 200 in marcia per lo scuolabus

giovedì 22 maggio 2014, NAZIONE PISA Pagina: 4
Campo rom della Bigattiera, 200 in marcia per lo scuolabus

«SIAMO umani». Era questo ieri mattina lo striscione in testa al corteo (oltre 200 persone) che dal campo rom della Bigattiera, passo dopo passo, ha camminato fino alla scuola elementare Viviani e alla media Niccolò Pisano. Un’ora di tragitto (a piedi) che è di fatto il percorso che i bambini del campo devono percorrere ogni giorno per andare a scuola. Un tratto da percorrere senza l’ausilio del pulmino, servizio cancellato dall’amministrazione comunale perchè il campo è abusivo e in fase di smantellamento. Una situazione che ha portato ad un intensificarsi della dispersione scolastica con relativa denuncia per i genitori. Ieri la «marcia simbolica» – così è stata definita dagli organizzatori (con le famiglie rom c’erano Africa Insieme, Opera Nomadi, Asifar, vari cittadini pisanicomprese le insegnanti dei piccoli della Bigattiera) – ha voluto rilanciare l’odg approvato dal consiglio comunale lo scorso anno: «Scuolabus, elettricità e autoclave per i bimbi della Bigattiera». Presenti anche in consiglieri comunali Auletta (Una città in Comune) e Ghezzani (Sel).
SUL problema scuolabus già ieri l’assessore all’istruzione Marilù Chiofalo ha voluto chiarire alcuni aspetti: «Secondo il regolamento approvato dal consiglio comunale, i bambini possono usufruire del servizio se hanno la residenza nel Comune. Per quanto riguarda il campo abusivo della Bigattiera solo 3 dei 50 bambini appartengono a famiglie residenti: a questi è stato regolarmente assegnato il servizio. A disposizione ci sono tre scuolabus dedicati per i campi di Oratoio e Coltano, ai quali si vanno ad aggiungere i posti per i rom residenti all’ex-Ittiogenico. Si tratta di 1/3 della disponibilità complessiva di servizio di scuolabus. Fino a dicembre – spiega ancora
l’assessore – la presenza dei bambini della Bigattiera è stata medio alta soprattutto per i più piccoli, segno che è possibile per le famiglie accompagnarli. Da gennaio ad oggi tale frequenza si è ridotta fino a diventare quasi nulla. Non si può negare che il trasporto può agevolare la presenza ma non è il solo fattore. In generale è comunque necessario rivedere i criteri per l’assegnazione del servizio in modo da garantire il trasporto a tutti quei bambini i cui genitori, per lavoro o indisponibilità di mezzi, sono davvero impossibilitati ad accompagnarli a scuola».

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