Canale dei Navicelli: dopo settimane la Port Authority non ha fornito la documentazione sui lavori per il Governo americano

Sono trascorse tre settimane da quando abbiamo richiesto al Presidente della Port Authority, il leghista Del Seppia, tutta la documentazione relativa ai lavori di messa in sicurezza del Canale dei Navicelli che sono stati commissionati direttamente dal Governo Americano attraverso la ormai nota NSPA, la principale agenzia logistica della NATO, alla società detenuta al 100% dal Comune di Pisa.

La nostra richiesta è stata assunta da tutta la Seconda Commissione di controllo e garanzia lo scorso 30 aprile proprio in occasione dell’audizione del Presidente Del Seppia che ad oggi non ha inviato però nulla alla Commissione.

Riteniamo grave questo comportamento e richiediamo che tutti gli atti richiesti siano forniti prontamente tanto più che ci troviamo di fronte ad una situazione anomala e a un precedente molto grave.

Infatti in base a quanto dichiarato in Commissione dallo stesso Presidente della società la NSPA ha “affidato” l’incarico di progettare i lavori alla Port Authority che ha accettato dietro pagamento di poco di più di 100 mila euro. In altre parole una società di capitale e interesse pubblico si mette al servizio diretto di un paese straniero, per opere che a questo paese servono per la propria base militare, Camp Darby, e per il potenziamento della logistica di guerra e della capacità di movimentazioni armi da e per il vicino porto di Livorno.

Un fatto di una rilevanza e di una pericolosità inaudita che non è ammissibile e su cui il sindaco Conti per primo, ma anche la Regione e il Governo, non stanno rispondendo: con quale autorità e attraverso quali accordi il Governo americano prende decisioni sul territorio italiano?

Destano inoltre preoccupazione e sono per noi inammissibili le modalità con si è svolto questo appalto e per questo vogliamo tutti i documenti. Sostanzialmente la Port Authority si è comportata come un qualsiasi soggetto privato che prende commissioni da terzi, una commissione di 110 mila euro per un servizio di “natura professionale”. Non solo. Secondo quanto emerso dalla Commissione, il progetto è stato poi firmato anche per gli aspetti tecnici e realizzato dal Presidente di una società pubblica, che ha messo le sue competenze al servizio del governo americano: una commistione di una gravità inaudita. In altre parole il Governo degli USA commissiona un progetto di intervento sul territorio italiano a una società di capitale pubblico italiana che ne asseconda le esigenze.

Aggiungiamo come aggravante che a fare da intermediario di tutta l’operazione c’è la NSPA, agenzia privata al servizio della Nato che ha competenze specifiche nell’ambito della logistica militare. Quindi tutta l’operazione segue un profilo di puro interesse bellico, quello americano, totalmente fuori del controllo dello stato italiano.

Per questo abbiamo richiesto anche la copia della convenzione sulla base della quale la Port Authority ha ricevuto più di centomila euro dalla NSPA per realizzare il progetto di dragaggio e ripalancolatura del canale dei Navicelli, chiedendo anche di sapere che rapporto c’è fra i lavori sul canale e il transito di armi da Camp Darby e il porto di Livorno e quale potere di monitoraggio e garanzia della sicurezza ha Port Authority su questo.

Ancora una volta, come accaduto per realizzazione della nuova base militare nel cuore del Parco e su ogni progetto di militarizzazione del nostro territorio, siamo impegnati in una battaglia per la trasparenza e l’informazione alla cittadinanza.

E in vista delle mobilitazioni del 2 giugno lanciate dal Movimento No Base rilanciamo l’idea di una città territorio e ponte per la pace, chiedendo che si vieti l’utilizzo di qualsiasi infrastruttura civile per il trasporto di armi, a partire dal canale dei Navicelli, e che si chiuda Camp Darby.

Ciccio Auletta – Diritti in comune: Una città in comune – Unione Popolare

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