Caos-seggi, preferenze a rischio

LA NAZIONE PISA, pagina 5 (di Guglielmo Vezzosi)
Richiamati presidenti e scrutatori della sezione 25: schede ricontare
GLI ELETTI in consiglio comunale, o almeno una parte di essi, farebbero bene a mettere da parte bottiglie e sogni di gloria. Almeno fino a domani quando la Commissione Centrale Elettorale renderà noti i risultati dei controlli sull’attività dei seggi. La cautela è d’obbligo perchè in almeno due casi si sono rese necessarie verifiche capillari, voto per voto. Il primo è noto: è quello della scuola Biagi, istituto dove nel cuore della notte tra lunedì 27 e martedì 28 si era dovuta precipitare la stessa dirigente dell’ufficio elettorale comunale, Laura Banti, per risolvere una serie di problemi che avevano di fatto paralizzato lo spoglio delle schede in una sezione. Ma non era finita, visto che il giorno seguente si è dovuto procedere con il rifacimento dell’intero scrutinio della sezione 75: i voti sono stati ricontati direttamente alla presenza della Commissione centrale elettorale.
L’ALTRO caso eclatante, appreso ieri, è quello della sezione 25 della scuola «Genovesi». Anche qui, verificando i verbali, i commissari hanno riscontrato anomalie e incongruenze che hanno reso necessario riconvocare l’intero seggio, cioé presidente, segretario e scrutatori che hanno dovuto effettuare un nuovo conteggio correggendo i verbali. C’è poi da mettere nel conto il riesame di alcune decine di schede contestate. Insomma, alla fine potrebbero esserci delle sorprese sia sul versante dei seggi conquistati dalle singole liste – basti dire che i «Riformisti per Pisa» hanno mancato il secondo consigliere, attribuito invece a Sel, per soli venti voti -, ma soprattutto per le preferenze dei singoli consiglieri. In questo caso anche pochissimi voti in più o in meno potrebbero fare la differenza e decretare l’elezione o l’esclusione di un consigliere. Questo vale in particolare nel Pd dove c’è una pattuglia di «eletti» tutti a brevissima distanza di voti personali l’uno dall’altro. Ma anche altri rebus sono in attesa di essere sciolti nelle stanze di palazzo Gambacorti: se infatti il sindaco è alle prese con la formazione della giunta, le opposizioni affilano le armi per l’elezione del vicepresidente vicario del consiglio comunale che per prassi viene assegnato alle minoranze, nonché di un secondo vicepresidente che, invece, è di solito esponente della maggioranza. Il Pdl reclama il posto di vicario e in questo caso la partita sarebbe tra Giovanni Garzella e Riccardo Buscemi, che si giocano anche l’incarico di capogruppo, visto che Franco Mugnai, ex candidato sindaco, ha già rifiutato questo ruolo.
MA VA DETTO che la maggioranza sarà più disponibile a votare come vicepresidente il candidato che raccolga il maggior consenso tra le forze di opposizione. Le quali, dunque, dovrebbero cercare un accordo. Traguardo sulla carta non facile viste le turbolenze che hanno segnato la vigila elettorale. A conti fatti Pdl e gruppo Petrucci sommano 7 consiglieri; grillini e area Auletta ne hanno in totale 5 e partono dunque svantaggiati, ma potrebbero provare a cercare l’intesa con la maggioranza su un nome che metterebbe alle corde il centrodestra, magari in cambio di un appoggio sicuro al nome della maggioranza per l’altro posto di vicepresidente. Così facendo al centrosinistra riuscirebbe sulle rive dell’Arno l’impresa che non è andata in porto su quelle del Tevere…

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