Uno spettacolo imbarazzante, quello a cui abbiamo assistito durante la riunione della Seconda Commissione del 22 marzo. L’argomento da noi proposto era il destino del Progetto “La Cura del Neonato e della sua Famiglia” e della collaborazione istituzionale tra Ospedale e Società della Salute: il futuro della Casa Alloggio in primo luogo, ma anche della presa in carico multiprofessionale delle famiglie dei bambini nati pretermine o con problemi alla nascita.
E’ bene ricostruire la lunga storia e la valenza di questo progetto visto che Aoup e Sds, sembrano esserne dimenticate, tanto che la Sds non si è neanche voluta presentare per scelta alla seduta della commissione nonostante la convocazione. E’ nato nel 2002, grazie all’attivazione delle madri che avevano vissuto il trauma del parto pretermine e che avevano subito un nuovo trauma a causa della mancanza totale di un servizio di supporto e di accoglienza.
Fino 2022, prima attraverso lo strumento del Piano di Zona e poi con il Piano Integrato di Salute, il progetto è stato finanziato da risorse regionali gestite dalla SDS e considerato un nodo importante della rete dei servizi sociosanitari del territorio.
Sappiamo che nel passato la Società della Salute ha cercato di promuovere intese ed accordi con l’Azienda Ospedaliera per garantire la continuità di risorse per il funzionamento del progetto e assicurare la continuità delle prestazioni spesso rivolte a nuclei famigliari in grande difficoltà.
Purtroppo, negli ultimi anni, la situazione è mutata: l’associazione ogni anno ha l’onere di andare a sollecitare le istituzioni per avere risposta circa il finanziamento del progetto (costo 40.000 euro l’anno!) e il mantenimento dell’equipe delle operatrici. Ed ogni anno, fino al 2023 le risposte seppur tardive confermavano la volontà delle istituzioni di volere la sua prosecuzione.
Qualcosa cambia il 28 dicembre 2022, quando la Sds comunica la sospensione del progetto. Nella stessa nota tuttavia, promette: “Preso atto del percorso avviato dalla SDS pisana in attuazione della convenzione quadro sul materno infantile che ad oggi non risulta avere ancora una attuazione da parte dell’AOUP, si informa che l’Assemblea del 28 dicembre 2022 ha disposto di riprogrammare a brevissimo un incontro con l’AOUP e di contattare i competenti assessorati regionali al fine di valutare le possibili risorse economiche disponibili per garantire la continuità del servizio”.
L’associazione non ottiene risposte e sollecita comunicazioni a riguardo.
Nel mese di Aprile del 2023, perviene una mail del Direttore Sanitario della Azienda Usl Nordovest che comunica che “dall’incontro avuto con gli Assessorati regionali e dai successivi sviluppi, conferma la possibilità per l’anno 2023 di finanziare le attività progettuali per un importo annuale analogo”.
La Direzione ASL comunica in seguito gli estremi della delibera regionale, l’oramai famosa 802 del Luglio 23 che assegna 50.000 euro all’Azienda Ospedaliera pisana per progetti nel settore sociosanitario. Ma nel 2023 non succede nulla e l’AOUP, che pure ha la disponibilità di 50.000 euro, rimane silente. Nei primi mesi del 2024 l’associazione si rivolge agli uffici facendo presente che per tutto l’anno, forte delle rassicurazioni ricevute dalla Asl, ha anticipato stipendi e spese della casa: forse arriveranno 10.000 euro, dicono. Poi più nessuna informazione, nè sui fondi del 2023 e neppure su quelli relativi all’anno corrente.
Quello che succede il 7 marzo con lo sgombero della casa alloggio in tutta fretta è cronaca dei nostri giorni.
La ricostruzione era doverosa, perché la Direzione dell’azienda Ospedaliera e la Società della Salute devono ancora molte risposte. La commissione del 22 marzo è stata assolutamente insufficiente, , con il Direttore del Dipartimento Materno Infantile Bottone che ha dichiarato di non essere pronto con le informazioni circa il finanziamento del progetto del quale è titolare l’associazione Apan. Siamo assolutamente insoddisfatti delle risposte ricevute e per questo abbiamo chiesto una nuova seduta urgente della commissione consiliare, sottoscritta anche dalle altre forze di minoranze presenti in commissione, riconvocando Aoup e Sds, che ci auguriamo che questa volta si presenti, e nel frattempo, abbiamo fatto richiesta di accesso agli atti all’Azienda Ospedaliera per avere tutta la documentazione sui fondi arrivati all’ospedale, dei quali al momento non si ha notizia della loro assegnazione.
La città attende risposte e la salvaguardia di un servizio che prosegue con tenacia da oltre 20 anni.