La vicenda della Città del Teatro di Cascina è emblematica delle politiche di progressiva mercificazione della cultura che anche nella nostra Regione il Partito Democratico sta portando avanti. La crisi anche occupazionale della Fondazione non si può, infatti, estrapolare da una tendenza che ormai si sta affermando da troppo tempo. Le logiche di una presunta efficienza economica e gestionale sono state in realtà il paravento con cui giustificare una politica che complessivamente tende alla riduzione degli spazi culturali diffusi sul territorio e all’accentramento sia in termini di risorse sia di strutture, al fine anche di favorire processi di ingresso sempre più capillare di soggetti privati. A pagare per primi queste scelte, alla Città del Teatro di Cascina come al maggio fiorentino sono le lavoratrici e i lavoratori colpiti da licenziamenti, riduzioni salariali e mancati rinnovi dei contratti del personale precario sempre più diffuso. Tutto questo in Toscana e in provincia di Pisa in particolare è stato aggravato dalla demagogica riforma delle province che distogliendo prima risorse e poi funzioni ha gettato colpevolmente in un vuoto amministrativo e politico le realtà minori e più in generale il settore delle politiche culturali.
Anche in questo settore noi vogliamo scardinare questo processo di mercificazione e messa a profitto degli spazi di produzione culturale, riaffermando invece il ruolo predominante della cultura e della sua diffusione capillare come bene collettivo e prioritario da sostenere in quanto fondamento per la crescita sociale e civile della nostra collettività.
Tommaso Fattori, candidato presidente regione Toscana lista SI-Toscana a Sinistra