sabato 14 aprile 2018 |
Testata: Pisa Today |
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La graduatoria per le case popolari del bando Erp 2016, pubblicata lo scorso 11 aprile, è la prima dall’approvazione della Legge Saccardi del 2015. Sono state 826 le domande ammesse, 149 le esclusioni. L’Unione Inquilini di Pisa aveva da subito espresso preoccupazione per l’elevato numero di famiglie rimaste fuori. Ora il presidente Virgilio Barachini si rivolge alla politica: “La situazione che si è generata ci porta a sottolineare ai futuri nuovi amministratori l’urgente necessità di avere a disposizione molti più alloggi sociali rispetto a quelli oggi disponibili e previsti in costruzione, per cercare di affrontare in modo concreto la crescente emergenza abitativa, in questi ultimi decenni diventata strutturale”.
Le proposte dell’associazione: “Acquisto di immobili sfitti da anni, specialmente quelli di proprietà pubblica messi inutilmente in vendita, e di quelli anche da finire di proprietà di imprese edili in fallimento, per avere subito a disposizione un congruo numero di abitazioni da assegnare in base alla graduatoria, senza attendere la tardiva disponibilità di alloggi popolari in costruzione, che comunque rappresenta un numero esiguo: 12 al Cep e 18 minialloggi a I Passi, ancora da appaltare. Sono esclusi i 72 alloggi da iniziare a costruire a Sant’Ermete perchè destinati alla mobilità interna all’Erp”.
I numeri pisani della legge SaccardiBarachini fa una disamina dei dati: “Per quanto riguarda le domande ammesse si può dire che l’intenzione della Saccardi di cercare di ridurre il numero dei richiedenti di alloggi popolari stranieri è fallito miseramente, in quanto il 60% dei nuclei in graduatoria è rappresentanto da famiglie di origine straniera, nonostante che tra gli esclusi il 72% di questi siano stranieri, in seguito all’introduzione della impossibilità di presentare domanda da parte di coloro che sono residenti o con lavoro continuato in Toscana da meno di 5 anni (70 esclusi di cui 22 italiani), o della impossibiltà di documentare la non proprietà di qualsiasi tipo di abitazione nei Paesi di origine”.
“Considerando poi – prosegue – che al 31 marzo 2018 nel territorio del Comune di Pisa risultavano inutilizzati ben 123 alloggi popolari (più 35 abitazioni sfitte a Sant’Ermete) e tra questi 24 alloggi sono pronti per l’assegnazione ed altri 43 da assegnare con autorecupero (ovvero con spese di manutenzione a carico dell’assegnatario, previo rimborso delle spese effettuate tramite sospensione del pagamento dei canoni sino ad un importo massimo di 5mila euro), tenendo conto che nel corso del 2018 potranno essere assegnati non più di una 50ina di alloggi popolari, è probabile che di questi alloggi popolari solo la metà tocchi ad italiani”.
In ogni caso “restano gli altri gravi danni sociali procurati da questa legge, della quale chiediamo la sua sollecita modifica in senso non assistenziale, per dare una soluzione pratica al drammatico problema abitativo che si trascina in Toscana da troppi anni! Infatti la legge Saccardi ha in particolare colpito le famiglie con sfratto per morosità incolpevole, alle quali non è stato più riconosciuto alcun punteggio in graduatoria; mentre a quelle con sfratto per finita locazione (appena il 5% delle sentenze) sono stati attribuiti 2 punti (anziché 5, come era prima del 2015). A tal proposito occorre evidenziare che sono state presentate nel mese scorso alla Commissione territoriale sfratti 54 domande per ottenere un contributo per la sanatoria dello sfratto, o per il suo differimento, o per la stipula di un nuovo contratto”.
Il tema punteggi riguarda molti dettagli, contestati dall’associazione: “Sostituendo la riserva specifica di alloggi piccoli (2 vani) per le giovani coppie con una graduatoria speciale di 208 nuclei, comprensiva di invalidi e anziani, la legge ha praticamente escluso la possibilità di assegnazione di una casa popolare ai giovani che risultano tra gli ultimi di questa graduatoria speciale. Infine con la nuova normativa sono state penalizzate fortemente anche le famiglie con gravi problemi abitativi, come la malsania ambientale, il sovraffollamento e la coabitazione, in quanto in questi casi la legge Saccardi non prevede più alcuna assegnazione di punti; ma anche alle famiglie costrette ad abitare in alloggi impropri (esempio fondi, garage, cantine, soffitte, roulotte) sono stati attribuiti dalla nuova legge appena 2 punti, anzichè 5 concessi prima del 2016. Invece la legge Saccardi ha creduto di favorire le famiglie con invalidi nell’assegnazione di case popolari, attribuendo sino a 6 punti nei casi più gravi; senza però considerare che nel caso di gravi invalidità il 95% degli alloggi popolari non possiede strutture adeguate per la loro accoglienza, ed anche la riserva del 40% degli alloggi di 2 vani alle famiglie con invalidi è quasi una beffa per nuclei con più di 3 persone con invalidi”.