sabato 5 maggio 2018 |
Testata: TIRRENO PISA |
Pagina: V |
UCIC-PRC-POSSIBILE
«Che cosa sta succedendo? Vogliamo risposte chiare»
PISA
«Cosa sta succedendo all’inceneritore di Ospedaletto?», si chiedono Una città in comune, Rifondazione Comunista e Possibile. «Da settimane – scrivono in una nota – l’impianto è chiuso, le due linee non sono in funzione e sono sempre più insistenti le voci della possibile ed imminente ricollocazione del personale. Si tratta di un fatto di grande rilevanza e il totale silenzio sia di Geofor sia del Comune sono sospetti e quanto mai preoccupanti. Da tempo denunciamo la vetustà di questo impianto e la necessità di andare verso una sua rapida chiusura, posizione rafforzata dai risultati di quell’indagine epidemiologica che l’amministrazione comunale ha commissionato a seguito anche di una nostra battaglia in consiglio comunale. E proprio per questo motivo chiediamo chiarezza su quanto sta avvenendo».
Altre domande dei gruppi politici: «Quali sono i problemi per cui ad oggi l’impianto non è più in funzione? E come mai, a differenza di quanto accaduto in passato, non si sta procedendo a nessun lavoro per ripristinarne il funzionamento? Si tratta di guasti irreversibili o talmente costosi da non essere più convenienti? E al contempo l’altra domanda che sorge spontanea è: dove vengono portati i rifiuti che prima finivano nel termovalorizzatore di Ospedaletto? E a quali costi? L preoccupante che su questo ad oggi non sia stata data alcuna informazione pubblica e che nessuno sappia nulla. Vogliamo anche capire quale sarà il futuro dei lavoratori: dove saranno trasferiti, con quali mansioni e con quali trattamenti?».
La loro posizione: «L’inceneritore deve essere chiuso al più presto, ma a seguito di una chiara scelta politica e di pianificazione, con un piano per la gestione alternativa dei rifiuti e per la ricollocazione dei lavoratori, come recentemente votato dalle commissioni consiliari sulla base degli atti di indirizzo presentati dal nostro gruppo consiliare. Invece siamo di fronte alla assoluta mancanza di trasparenza, all’assenza di qualsiasi pianificazione nella gestione di un servizio così delicato e complesso».