Auletta: Chi ci guadagna dalla svendita dei Trovatelli?

La replica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana riguardo alla svendita del complesso dei Trovatelli è a nostro avviso assai interessante. Innanzi tutto un bene culturale che si affaccia su una delle piazze più importanti dal punto di vista storico artistico del Paese non può essere trattato  secondo una logica di mercato. Pur volendo seguire questo linea, sono evidenti le contraddizioni: si afferma che “il valore di mercato si è in questi anni notevolmente ridimensionato in linea con l’andamento dell’intero settore immobiliare”, da una parte gli attuali valori di mercato (2900 euro a mq, come indicato in https://www.immobiliare.it/prezzi-mq/Toscana/Pisa.html) per il centro storico sono nettamente al di sopra della cifra concordata, dall’altra a chiunque verrebbe da pensare che questo non sia il momento migliore per vendere. Si continua confermando che “l’iniziale prezzo a base d’asta si discosta significativamente dalla recente offerta ricevuta” e che non solo molte aste sono già andate deserte, ma che “non si è mai riscontrato il minimo interesse da parte di altri enti della pubblica amministrazione”. Perciò non è il momento e ci si è presi una pausa di riflessione? No, esattamente il contrario. Per quale motivo? Per “concentrare le risorse, sia in termini economici che di personale, nel perseguire gli investimenti sull’assistenza sanitaria quale mission primaria dell’Auop”.

Al di là della forma, il messaggio è chiaro: si vende un complesso immobiliare del XV secolo, affacciato direttamente sulla torre di Pisa, a meno di un terzo del suo valore e lo si fa per il bene dei cittadini, perché i proventi “saranno reinvestiti in beni e servizi a beneficio dell’assistenza ai pazienti”. Il comunicato dell’Azienda Ospedaliera è imbarazzante, nonché contrario a qualsiasi legge di mercato. Seguendo il suddetto ragionamento, i pazienti dovrebbero essere i primi a chiedere di attendere momenti migliore per vendere quel palazzo.

Colpisce inoltre la giustificazione della mancata manutenzione: “non è più in uso da tempo all’Azienda, ragion per cui non è stato neppure opportuno provvedere a dispendiosi lavori di manutenzione se non legati alla messa in sicurezza”. Ricordiamo che l’articolo 30 del Decreto Legislativo n° 42 del 2004 recita: “Lo Stato, le regioni, gli altri enti pubblici territoriali nonché ogni altro ente ed istituto pubblico hanno l’obbligo di garantire la sicurezza e la conservazione dei beni culturali di loro appartenenza.” Si parla infatti di conservazione oltreché di sicurezza e, solo a vedere lo stato della facciata su via santa Maria e delle decorazioni pittoriche in rapido disfacimento, c’è di che preoccuparsi.

Nessuno, questo è vero, in questi anni ha cercato di salvare il complesso dei Trovatelli e non ci si è curati di cosa, dal punto di vista storico e architettonico, il Comune rischia di perdere. Il Comune, come al solito, ha lasciato fare, l’Opera della Primaziale Pisana ha preferito investire su un altro immobile in Piazza Arcivescovado, ma l’Azienda Ospedaliero-Universitaria cosa ci guadagna? O forse guadagna nel far guadagnare il fortunato compratore?

Continuiamo ad essere convinti che un’amministrazione pubblica non debba operare in maniera subordinata agli obiettivi dei privati investitori, ma debba mantenere il proprio ruolo di controllo e indirizzo. E in tal senso proseguirà il nostro impegno.

Ciccio Auletta
– candidato a sindaco per la coalizione della sinistra:
Una città in comune – Rifondazione Comunista – Possibile

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