Un piano di chiusura per l’inceneritore di Ospedaletto. E’ questo l’indirizzo assunto oggi dalla Quarta commissione consiliare permanente che ha approvato l’ordine del giorno presentato dai gruppi consiliari di Una città in comune, Rifondazione Comunista , Sinistra Italiana e Possibile.
Nel documento approvato, infatti, “si impegna la stessa commissione, il consiglio comunale e il sindaco, entro la fine della consiliatura, ad intraprendere tutte le iniziative necessarie presso l’Ato Costa e Geofor per elaborare un piano di chiusura dell’impianto di Ospedaletto che consenta di fissare una data certa in cui l’impianto sarà definitivamente dismesso”.
Si tratta di una fatto politico di assoluta rilevanza e di una importante vittoria per chi come noi, insieme a comitati ed associazioni, porta avanti da tempo questa battaglia. Per anni questa nostra posizione è stata ritenuta irrealizzabile e visionaria, oggi, invece diventa una prospettiva reale e concreta a fronte di un impianto vetusto e inefficiente: basti pensare al fatto che nel triennio 2013-2015 vi è stata una gestione in perdita con un passivo pari a 8,7 milioni di euro. Le stesse organizzazioni sindacali negli ultimi mesi hanno più volte denunciato come Geofor non sia in grado di garantire una adeguata copertura di personale, trovandosi così costretta a procedere con arresti e riavvii dell’impianto, con preoccupanti conseguenze negative economiche e ambientali.
Ma la ragione più importante per cui oggi la chiusura dell’inceneritore è una priorità deriva dal fatto che questo impianto è sempre più un pericolo per l’ambiente e per la salute dei cittadini e delle cittadine come messo in evidenza dall’indagine epidemiologica recentemente illustrata dal CNR in Seconda Commissione Consiliare permanente in data 22 gennaio 2018.
Siamo di fronte all’ennesimo fallimento delle politiche condotte in questi anni dal Partito Democratico per quanto riguarda la gestione di un servizio così strategico come quello dei rifiuti. Il modello di gestione misto pubblico-privato su cui si fonda Reteambiente è al collasso. Così come per la chiusura dell’inceneritore, da sempre osteggiata da chi ha amministrato la città in questi anni, siamo convinti che la nostra battaglia per una gestione in house di questo servizio, ridefinendo la dimensione dell’Ato su scala provinciale, possa in breve tempo affermarsi.
Il voto di oggi dimostra come sia possibile fare proposte forti e portarle avanti con coerenza, riuscendo a ottenere risultati importanti anche stando all’opposizione. Proposte che ci proponiamo di realizzare compiutamente vincendo le prossime elezioni amministrative.
Una città in comune – Partito Rifondazione Comunista – Sinistra Italiana – Possibile