Cittadinanza onoraria al “Milite Ignoto”

La Giunta di Pisa ha proposto al Consiglio Comunale di dare la cittadinanza onoraria della Città di Pisa al “Milite Ignoto”. È un’iniziativa collegata al centenario della traslazione al Vittoriano della salma del Milite Ignoto, un soldato senza nome scelto come simbolo di tutti gli italiani morti nel corso della Prima guerra mondiale, avvenuta il 4 novembre 1921. Il 4 novembre 1918 è infatti il giorno della resa dell’Impero austro-ungarico, della fine della guerra sul fronte delle Alpi orientali.

È chiaro quindi che si vuole ricordare i dolori della guerra e i suoi lutti, ma lo si intende fare senza uscire dalla logica della guerra. Senza ricordare cosa fu davvero la Prima guerra mondiale, questo centenario e questa cittadinanza rischiano di diventare una conferma delle ragioni nazionalistiche che portarono al macello milioni di persone, a quella “inutile strage” condannata da papa Benedetto XV.

Proprio perché ci sta a cuore il popolo che ha sofferto in quegli anni, dobbiamo ricordare che entrare in quel conflitto nel 1915 fu una scelta folle e omicida imposta dalle classi dirigenti del paese. Non ci fu un’aggressione o un’invasione che giustificasse l’entrata in guerra, furono solo le ragioni delle alleanze diplomatiche che portarono alla dichiarazione di guerra contro i paesi della Triplice Alleanza.

Noi non vogliamo celebrare una patria che ha mandato al macello milioni di persone, che ha fucilato disertori e pacifisti con processi di giustizia sommaria dei tribunali militari. Tutti loro avevano un nome ed un cognome, non erano affatto ignoti. Ignoti, senza nome e volto è come li ha resi la guerra. Una guerra assurda e inumana.

Vogliamo riportare le parole scritte da Emilio Lussu, capitano della Brigata Sassari, in Un anno sull’Altipiano, opera del 1937: «Ci preferiscono affamati, assetati e disperati. Così non ci fanno desiderare la vita. Quanto più miserabili siamo, meglio è per loro. Così, per noi è lo stesso, che siamo morti o che siamo vivi». E ancora: «è da oltre un anno che io faccio la guerra, un po’ su tutti i fronti, e finora non ho visto in faccia un solo austriaco. Eppure ci uccidiamo a vicenda, tutti i giorni. Uccidersi senza conoscersi, senza neppure vedersi! È orribile!»

Se si vuole celebrare il Milite Ignoto, che sia allora la celebrazione delle vittime della follia bellica, e non la celebrazione di chi, al contrario, ha mandato milioni di contadini e operai a farsi massacrare in nome della patria. Purtroppo tutto questo nella proposta della Giunta comunale non c’è.

Una città in comune

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