Colorificio, parco e bilancio Battaglie (vinte) del gruppo Sel

LA NAZIONE PISA, pagina 6
UNA CONFERENZA stampa per tracciare un bilancio finale del lavoro svolto dal gruppo consiliare di Sel. Una conferenza stampa che sarà anche l’ultima in questa veste per Carlo Scaramuzzino e Sandro Modafferi. Entrambi, per diversi motivi, non si ri-candideranno, salvo sorprese, alle prossime amministrative. «E’ una decisione che non ha niente a che fare con delle divergenze politiche – chiarisce Scaramuzzino -. L’ho presa già diversi mesi fa ed è legata alla mia età e alla mia esperienza. Si parla tanto di rinnovamento, è giusto che ci sia anche in consiglio comunale». Di divergenze politiche con il partito si può invece parlare per Modafferi, come già anticipato da La Nazione. Il consigliere parteciperà attivamente alla campagna elettorale ma a sostegno di Francesco Auletta, candidato di `Una città in comune’, e non del sindaco Filippeschi, «per coerenza». «Ma il gruppo consiliare ad oggi esiste ancora – precisano – ed è particolarmente soddisfatto per alcuni ultimi atti del consiglio». Al primo posto la variante urbanistica e in particolare il via libera alla realizzazione del parco urbano di Cisanello. «Ci siamo arrivati dopo un confronto politico con la giunta: un’area verde con due supermercati al suo interno non sarebbe stato un vero parco». Al secondo posto la variazione di bilancio, voto però che ha visto Sel astenersi. «Prevede al suo interno Imu e Tares, che noi non condividiamo. Ma per la prima volta è stata l’accolta l’idea di utilizzare gran parte del disavanzo per varare un pacchetto di aiuti a chi è in difficoltà, come contributi per asili e affitti». Soddisfazione anche per l’approvazione della mozione sul Colorificio Toscano. «Con Rifondazione, attraverso il confronto con il Pd, siamo arrivati ad un testo condiviso che evitare lo sgombero coatto. Un risultato importante». Una precisazione poi sulla proposta di intitolazione di strade a Niccolai, Ciucci e De Felice. «Com’è scritta contiene una revisione storica che non possiamo accettare. Non sono tutti uguali».

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