Comune e Provincia dicono no al Teatro Rossi

A settembre 2021, ovvero 4 mesi prima della decisione di pubblicare un bando per la gestione del Teatro Rossi, un bene culturale di inestimabile valore, il Demanio si era rivolto alle istituzioni locali per sondarne disponibilità e interesse. Comune e Provincia hanno risposto entrambi la stessa cosa: No. Da qui la decisione di procedere alla gara, il cui termine per la presentazione delle offerte scadrà il prossimo 19 luglio.

Si tratta dell’ennesima grande occasione persa in cui le istituzioni pubbliche, Comune in primis, si sottraggono alle proprie responsabilità confermando come i beni culturali e la cultura non siano in alcun modo una priorità su cui investire e progettare. È altrettanto sconcertante e grave come la Giunta Conti abbia preso questa decisione, liquidando la questione senza alcun confronto con la città e con la grande esperienza di autogestione e recupero messa in campo in questi anni dall’associazione Teatro Rossi Aperto, sgomberata vigliaccamente durante la pandemia.

Anche in questo caso, dal PD alla Lega, dal Comune alla Provincia di Pisa fino alla Regione, si chiudono le porte alle istanze che provengono dalla città: garantire una gestione pubblica e aperta di questo spazio, individuando risorse necessarie e percorsi partecipati, a partire dalla valorizzazione di quello che durante 8 anni l’associazione ha ideato e realizzato. Riteniamo che sia necessario ritirare il bando e costruire in modo pubblico e trasparente un processo di valorizzazione del teatro, che deve rimanere un patrimonio della comunità e non un bene da privatizzare e sfruttare per mero profitto economico.

Una città in comune

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