Con Buscemi un Festival “in amicizia” e “in liquidazione”

L’Assessore Buscemi nell’ultima seduta della Terza commissione consiliare ha annunciato la realizzazione per questa estate della “risposta pisana” al Summer Festival di Lucca.

Ad eccezione della imbarazzante proposta del nome della rassegna: “Pisa Festival”, l’assessore non è stato in grado di dare alcuna indicazione sul piano economico che dovrebbe sostenere questo evento che prova a scimmiottare maldestramente la rassegna lucchese, sugli sponsor, sui finanziamenti e di conseguenza nessuna previsione sul costo dei biglietti.

A fronte di questa assoluta mancanza di dati e numeri il colpo di teatro di Buscemi si è risolto nello spiegare che il Pisa Festival si avvarrà della società “Friends and Partners” di Ferdinando Salzano(F&P Group), un “suo amico” come dice testualmente in commissione. Ma anche in questo caso le bugie hanno le gambe corte.

Ciò che dovrebbe, secondo l’assessore, rassicurare non può invece che destare preoccupazioni e portare immediatamente a chiarimenti da parte della amministrazione.

Infatti la Friends and Partners di Ferdinando Salzano da fine Gennaio 2019 è in liquidazione volontaria, come si evince anche dal Bollettino settimanale n°12 dell’Autorità Garante della concorrenza e del mercato pubblicato il 25 Marzo 2019in cui si legge:

“F&P Group S.r.l., ora F&P Group in liquidazione S.r.l. (di seguito anche F&P), è un promotern azionale attivo nell’organizzazione di eventi di musicalive sull’intero territorio nazionale, contrattualmente legato a TicketOne da un contratto di esclusiva per l’erogazione di servizi diticketinge collegato al gruppo societario CTS Eventim. In data 30 gennaio 2019, tale società, che ha dichiarato di aver cessato ogni attività a partire dal 30 settembre 2018, è stata messa in liquidazione”.

Oltre l’amicizia personale dell’assessore con questo soggetto, cosa di per sé grave per come è stata posta in un contesto di rapporti istituzionali, la questione è molto delicata: come può l’amministrazione Conti delegare, e anche sulla base di quali garanzie, la realizzazione di un evento ( che comunque comporterà un rilevante impegno di spesa per le casse comunali) a un gruppo societario in liquidazione?

E’ questo un pezzo della “poetica”, come la definisce lo stesso Buscemi, della città: un vero e proprio ridicolo ossimoro, messo nuovamente in scenda durante la seduta della commissione.

Al primo punto della “poetica di Buscemi” troviamo la trasformazione di Pisa in Pietrasanta, vale a dire una “galleria a cielo aperto”. Uno smacco alla pisanità. L’assessore frequenta la Versilia e i suoi locali, ma dimentica che Pietrasanta non ha tre Università, il Cnr più grande d’Italia e soprattutto la Piazza dei Miracoli che attira circa quattro milioni di turisti l’anno: quel centro della Versilia è da sempre residenza di decine di artisti internazionali per via della presenza storica di laboratori di marmo e di grandi e piccole fonderie. Ecco perché è diventata una galleria a cielo aperto, ha tutta un’altra storia.

Buscemi ha già in mente le prime statue da disseminare nelle piazze. Citando alla lettera il programma di mandato del sindaco Conti, dichiara che vuol “riportare” la statua di Fibonacci in piazza XX Settembre; tuttavia, in origine là stava la statua di Felice Cavallotti e solo nel 1926 Fibonacci ha preso il suo posto, per poi andare in Camposanto, dove ancor oggi si trova. Le imprecisioni si moltiplicano nel caso della “statua dedicata ad Andrea Pisano che si trovava in piazza San Sisto e che fu fatta saltare nel dopoguerra dai militari americani ubriachi. Ne esiste il calco, pertanto può essere fusa nuovamente”. Peccato che il monumento fosse di marmo e ritraesse Giovanni Pisano (d’altronde l’assessore li confonde spesso). Enzo Carli, uno dei massimi esperti d’arte medievale, di quella statua scrisse che fu “sistemata sul fianco della chiesa romanica di San Sisto dove, a dir la verità, stava malissimo” (Inventario pisano, Pisa 1976).

La “poetica di Buscemi” ed il programma di mandato del sindaco parlano di organizzare mostre nella chiesa della Spina, portandovi capolavori del Museo nazionale di San Matteo. Si tratta di un progetto irrealizzabile per motivi sia climatici che di sicurezza, ma va sottolineato il fatto che l’assessore giustifichi questa boutade con la volontà di rilanciare un museo in crisi di visitatori e senza direttore da oltre un anno. Dunque svuotiamolo e mettiamo a rischio le sue opere!

Difficile prendere sul serio simili proposte, un po’ come l’abbattimento del ponte Solferino ed il suo immediato rifacimento in stile promesso in campagna elettorale.

In definitiva, come andiamo ripetendo da mesi, l’unica poetica possibile dell’assessore Buscemi sono le sue dimissioni, che arriveranno sempre troppo tardi.

Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile

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