Con l ‘estate taglio alle postazioni del 118

mercoledì
9 maggio 2018
Testata:
REPUBBLICA FIRENZE
Pagina:
VII

Mancano i medici, l’Asl chiuderà l’equivalente di 5 centri su 36. Da giugno a settembre stop all’hospice delle Oblate

MICHELE BOCCI

Meno postazioni del 118 con il medico, un hospice chiuso per oltre tre mesi. Il sistema sanitario toscano fa i conti da tempo con una carenza di personale acuita anche dai tetti sulla spesa per i dipendenti imposti da Roma. Così l’estate che si avvicina si annuncia molto difficile per alcuni servizi. La Asl Toscana centro, che copre le province di Firenze, Prato e Pistoia, sta già preparando i piani per i mesi più caldi, quando i lavoratori devono andare in ferie e sostituirli è molto difficile. Se si osserva il 118, la carenza dei medici è già adesso importante. Il problema è legato alla difficoltà di trovare medici dell’emergenza. Anche in questo settore, come ad esempio per la pediatria e l’anestesia, ai concorsi si presentano troppo pochi professionisti.

Con l’arrivo dell’estate le cose si fanno più difficili. Tenendo conto anche di Prato e Pistoia, cioè di un totale di 36 postazioni, la Asl ha deciso di tagliare l’equivalente di 5 punti medici da 24 ore (nel senso che in certi casi si potrebbe scegliere anche di tagliare il dottore da due postazioni per 12 ore invece che da una per 24). L’idea sarebbe quella di sostituirli con ambulanze infermieristiche, ma per formare questi professionisti al soccorso di urgenza ci vuole tempo e non è detto che quello che manca all’estate basti.

Ad autunno si vorrebbe tornare a regime ma qualcuno teme che ciò non accada, anche perché la situazione dal punto di vista della difficoltà di reperire i professionisti non sarà certo migliorata. In più c’è il tema delle assunzioni del personale, che si possono fare con il contagocce perché le Regioni devono spendere per il personale quanto nel 2004 meno 1’1,4% in base a una legge nazionale. Non è ancora chiaro quali sono le postazioni che verranno chiuse, probabilmente 3 nell’area fiorentina e una a testa per quella pratese e pistoiese. Per tenere il dottore 24 ore in un punto di soccorso sono necessari 6 medici e quindi la carenza stimata è di circa 30 persone. Del resto solo a Firenze l’organico pieno prevede 100 persone ma a lavorare adesso sono circa 85.

Adesso si lavora sull’emergenza estiva ma è da tempo che è allo studio una riforma del 118 toscano. Nella nostra regione le postazioni dalle quali parte il medico sono tantissime, un centinaio in tutto, anche di più che in Lombardia, che ha quasi il doppio degli abitanti. Così due anni fa era iniziato un ragionamento per arrivare a una riduzione. Il progetto si è un po’ arenato anche perché il 118 è un settore molto delicato ed è particolarmente difficile per la politica spiegare i tagli. Nel frattempo, oltretutto, in Regione hanno iniziato a pensare a un diverso tipo di cambiamento, cioè alla creazione di un’azienda autonoma dove far confluire tutti i professionisti che ruotano attorno al 118 in Toscana. Le riduzioni potrebbero essere inserite in quella nuova organizzazione, che però non piace ai lavoratori, visto che è stata attaccata sia dai sindacati dei medici che degli infermieri.

Sempre per gli stessi problemi si è deciso anche di interrompere l’attività di un centro che d’estate non lavora certo meno, cioè l’hospice delle Oblate, dove sono ospitati nei loro ultimi giorni di vita i malati terminali. Anche l’anno scorso quella struttura, una delle tre nel territorio fiorentino, aveva interrotto l’attività ma solo nei mesi di luglio e agosto. Quest’anno si parte da giugno e si arriverà a settembre, per un totale di più di 90 giorni. C’erano anche timori che non venisse più riaperta ma la Asl sostiene che invece la sua attività continuerà.

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