Conti subito operativo: vertice sulla sicurezza

martedì
26 giugno 2018
Testata:
TIRRENO PISA
Pagina:
V

Oggi l’incontro con prefetto e questore «Ma poi la delega andrà ad un assessore»

di Francesco Loi

PISA

Nell’atrio di Palazzo Gambacorti, Michele Conti si siede su una delle panche di legno. Sta facendo avanti e indietro dalla mattinata. Il primo briefing è stato con i compagni di parti to: il deputato Edoardo Ziello e la collega sindaco Susanna Ceccardi.

Sotto il braccio, un piccolo dossier con la pianta organica del Comune di Pisa e il dettaglio sulle posizioni dirigenziali. Inizia a studiare da primo cittadino.

«Vorrei fare il sindaco, non il cerimoniere», dice Conti. Sarebbe anche una battuta, ma non ci ride. Qualcuno potrebbe ricollegarla alla critica sferzante di essere “commissariato” da Ziello e Ceccardi. «Mi hanno dato una grande mano. Una forma di collaborazione, ma lo stesso posso dire – precisa – per quanto riguarda Fratelli d’Italia e Forza Italia».

Conti si è alzato alle 7 dopo quattro ore di sonno («sono abituato ad alzarmi presto»). Ha accompagnato la figlia all’asilo. Qualche dipendente comunale passa davanti e gli tende la mano. «Un po’ di emozione c’è – ammette – soprattutto tornando indietro con i ricordi a ventiquattro anni fa quando entrai in questo palazzo da giovane consigliere comunale. Ora ci tomo addirittura da sindaco».

Il primo impegno è fissato sull’agenda: oggi incontra prefetto e questore. «Voglio capire cosa si può fare sulla sicurezza. Dobbiamo quanto prima mettere mano ai problemi che ci sono per ridurli». Si tratta della priorità del programma elettorale che lo ha portato alla clamorosa affermazione al ballottaggio. Ma la delega alla sicurezza non la terrà direttamente il sindaco. «Non mi sembra opportuno – spiega Conti – perché è un tema centrale che deve essere seguito da una persona con competenza ed impegno costante». Ammette che un paio di profili per diventare assessore alla sicurezza sono già stati individuati, ma aggiunge che ancora non è stata fatta una scelta. Invece la delega che manterrà, almeno in una prima fase, è quella al bilancio. «Sono un dirigente d’azienda e dovrò dimostrare qualcosa a Dario Danti», dice riferendosi alle accuse dell’ex assessore sui conti in rosso del Consorzio Agrario diretto proprio dal nuovo sindaco.

Prima un’intervista radiofonica, poi un’occhiata all’orologio. Incombono riunioni nelle stanze politiche per definire lo scacchiere della giunta tra nomi e deleghe. In attesa della proclamazione da vincitore, in seguito alla quale potrà entrare nelle stanze che per dieci anni sono state di Marco Filippeschi. Ma Conti quando ha iniziato davvero a pensare di poter battere Serfogli? «Nell’intervallo tra i due turni di votazione. Le persone, molte mai viste prime, mi fermavano e mi chiedevano: ce la faremo? Abbiamo anche fatto svolgere uno studio nel quale è emerso che una fetta di elettorato che non votava da tempo aveva intenzione di esprimersi per il cambiamento. Le responsabilità del Pd e il grande contributo di Matteo Salvini hanno fatto il resto».

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