Nella seduta di venerdì 4 marzo della Seconda commissione di controllo e garanzia del comune di Pisa , a seguito degli scioperi delle scorse settimane, abbiamo ascoltato i rappresentanti delle sigle sindacali dei lavoratori dell’aeroporto di Pisa.
Il tema centrale affrontato è stato quello della esternalizzazione di uno dei servizi strategici dell’aeroporto: il servizio BHS ovvero il sistema di controllo sullo smistamento dei bagagli. Si tratta di un settore molto delicato che riguarda prima di tutto la sicurezza del sistema aeroportuale. SAT, in coerenza con quanto previsto da ENAC, gestiva il servizio con propri dipendenti mentre oggi Corporacion America lo ha affidato esternamente a due soggetti diversi con implicazioni immediate anche sul salario. Non solo avremo due diverse tipologie di contratto, quello dei metalmeccanici e quello delle cooperative multiservizio, ma uno stipendio inferiore al precedente di circa il 40%
Il quadro è preoccupante non solo perché si rischia l’apertura di una stagione di esternalizzazioni che impatta sui diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, sul servizio e la sicurezza dell’aeroporto, ma anche per le ripercussioni immediate sulla platea di lavoratori, circa 120, che da un decennio lavorano al Galilei con contratti di part time verticale alcuni mesi all’anno e che vedono interrompersi bruscamente la prospettiva di un impiego stabile. Persone che con l’avvento del job act non godono più nemmeno dei sussidi di disoccupazione e che, pur essendo ormai insostituibili per la struttura aeroportuale ,visto che i periodi di bassa stagione “ si riducono a pochi giorni l’anno” , lavorano con proroghe di mese in mese.
Per queste figure i sindacati avevano strappato con SAT un accordo che prevedeva la stabilizzazione al raggiungimento di 44 mesi complessivi di attività. Questo percorso con la nuova organizzazione del lavoro verrà bruscamente interrotto. Il tutto mentre le politiche del personale a Firenze sembrano meno aggressive: a Peretola la fusione ha portato alla contrattazione di 38 assunzioni. A Pisa niente.
I lavoratori denunciano poi con forza “la desertificazione delle relazioni sindacali”. Toscana Aeroporti non ha comunicato unilateralmente, senza alcun confronto, l’esternalizzazione del servizio BHS.
Cresce l’arroganza padronale di Toscana Aeroporti, e nonostante le promesse, non migliorano i servizi e le condizioni di lavoro. Il terminal scoppia; le manutenzioni soffrono di carenze di budget, le ricadute ambientali del sistema aeroportuale non sembrano sotto controllo: abbiamo appreso, tra l’altro, che l’aeroporto di Pisa è privo di una piazzola dove il liquido antigelo, una sostanza inquinante che oggi finisce in falda, venga raccolto per poi essere conferito come rifiuto speciale.
Di fronte a questo quadro non servono narrazioni consolatorie : crediamo che l’amministrazione comunale debba battere un colpo e avversare politiche del personale improntate alla precarizzazione e alla dequalificazione del lavoro. Soprattutto nel momento in cui gli utili rischiano di prendere il volo e al territorio pisano tocchino solo perdita di lavoro buono, problemi di sicurezza, degrado ambientale.
Francesco Auletta Una Città in Comune – Rifondazione Comunista
Simonetta Ghezzani Sinistra Ecologia Libertà