Contro la militarizzazione del territorio toscano, a Firenze e Pisa

“Depositata una mozione per far prendere posizione ai nostri Comuni, rilanciando l’idea di una Regione a favore della pace, contro la militarizzazione e l’aumento della spesa in armi”

Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Ciccio Auletta – Diritti in comune Pisa: Una città in Comune – Unione Popolare

L’insediamento NATO a Rovezzano e l’ipotesi di una base militare a Coltano sono vicende diverse ma strettamente collegate tra loro. La politica internazionale e nazionale prosegue in una pericolosa militarizzazione dei territori, con un modello di sviluppo insostenibile che fa della guerra una fondamentale occasione di profitto (per pochissime realtà e persone).

Abbiamo depositato nei nostri Comuni una mozione che porti i Comuni di Firenze e Pisa a prendere una posizione chiaramente contraria a queste decisioni e per una demilitarizzazione dei nostri territori. Gli Enti Locali non possono far finta di nulla.

A rendere simili le due situazioni c’è anche l’assenza di trasparenza e di chiarezza. Oltre a un imbarazzante fronte unico tra Partito Democratico e gruppi delle destre. Anche per questo nel nostro atto chiediamo di organizzare un appuntamento che porti nelle istituzioni la Rete Democratica Fiorentina e il Movimento No Base né Coltano né altrove, insieme alle altre realtà che si stanno attivando per ribadire con forza il No delle nostre comunità a questi insediamenti.

Sosteniamo tutte le mobilitazioni che sono partite, compresi i percorsi tesi a creare reti e convergenza.

A Firenze – dove l’atto è stato sottoscritto anche dal capogruppo del Movimento 5 Stelle Roberto De Blasi – c’è un’assemblea convocata dal Comitato No Comando NATO né a Firenze né altrove, per venerdì 28 luglio 2023 sera, al parco dell’Anconella.

Oggi e domani, al Teatro Instabile, ci sono due importanti serate organizzate da Europe For Peace, per rinnovare le istanze contrarie all’aumento delle spese militari largamente presenti nel nostro Paese, ma troppo isolate nel sistema politico e istituzionale.

Ribadiamo con fermezza le nostre posizioni e speriamo che nei rispettivi Consiglio comunali anche gli altri gruppi possano scegliere la parte della pace.

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