lunedì 25 giugno 2018 |
Testata: REPUBBLICA |
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Imola ai 5S, persa Ragusa. Votanti sotto il 50%
Crollo Pd, volano Lega e destra conquistate Pisa, Siena e Massa Il voto nei Comuni racconta di un centrosinistra a pezzi e di una destra in forte crescita. Male il Pd, che perde diverse roccaforti, a partire da Siena, e gioisce solo ad Ancona, Brindisi e Teramo. Volano Lega e centrodestra, che si prendono Pisa (dove il Carroccio è il primo partito) e Massa, oltre a due città rosse come Imola e Ivrea. Il M5S perde Ragusa ma vince a Imola e Avellino. A Imperia torna Scajola. L’affluenza scende sotto il 50%.
Affluenza con cali fino a 20 punti rispetto al primo turno: in molti casi dati finali a quota 40% contro il 52% del 2013. Primi verdetti: 5S alla conquista di Avellino e Imola, a Terni comanda la Lega.
SILVIO BUZZANCA, ROMA
I primi verdetti dei ballottaggi dicono che la Lega conquista Terni, mentre i grillini espugnano Avellino e sono in vantaggio aanche a Imola. E l’affluenza registra ancora una volta un forte calo. I primi dati dicono per esempio che a Brindisi rispetto al 2013 manca all’appello l’8,36 per cento degli elettori. E confrontando il dato con quello del 10 giugno balza agli occhi un calo di 20 punti. Calo confermato a Massa dove si passa dal 62,4 del 2013 al 54,9 di ieri.
IL PRECEDENTE
L’affluenza alle regionali in Emilia Romagna del 2014: in alcuni Comuni ieri questo dato è stato “avvicinato”.
Primi numeri che confermano il dato nazionale della 19, calcolato dal Viminale su 67 comune sui 75 interessati al voto secondo cui aveva votato il 33,38 per cento rispetto al 42,89 per cento del primo turno: meno 9,5. Nel 2013 il dato finale dell’affluenza in questi comuni era stato del 52 per cento.
Non va meglio certamente nei comuni siciliani le cui percentuali sono calcolate dalla Regione. L’affluenza alle 19 era del 28,42 per cento con un calo di 14 punti rispetto al 10 giugno. Dati frutto di tracolli nei comuni capoluoghi: meno 18,22 per cento a Messina; meno 14,44 a Siracusa: meno 11,70 per cento a Ragusa.
Unico comune in controtendenza è Pisa dove gli elettori si confermano: ha votato il 42 per cento rispetto al 43 del primo turno. Elettori più assenti invece a Siena e Massa: meno 6 per cento e meno 4 per cento. Il dato meno campeggia accanto a tutti gli altri comuni capoluoghi interessati al voto: meno 4,30 a Sondrio, meno 12 per cento a Imperia; 4,70 per cento a Massa; meno 8,4 -143 ad Ancona; meno 6,5 anche a Terni; meno 12,5 a Viterbo; meno 16 per cento ad Avellino: meno 15 per cento a Brindisi e meno 12 per cento a Teramo.
La partecipazione al voto segna forti flessioni anche in alcuni comuni del napoletano: a Torre Del Greco (alle 19 votanti al 14,5 per cento contro il 36,4 del primo turno); Quarto (18,97 per cento contro il 29,68 per cento); Castellammare di Stabia, salito alla ribalta per le transumanze politiche dei candidati (20,89 per cento contro il 38,56 per cento).
Si conferma così una tendenza nazionale ormai pluriennale. Le recenti politiche, per esempio, hanno registrato il livello più basso di affluenza dal 1948: 72,9 per cento, rispetto al 75,2 per cento del 2013.
Anche le recenti regionali siciliane del 2017 hanno registrato un dato sotto il 50 per cento: ha votato solo 46,76 per cento degli elettori, In calo rispetto al già preoccupante 47,41 del 2012. Cifre che si avvicinano al dato catastrofico delle regionali dell’Emila Romagna, quando andò alle urne solo il 37,67 per cento. Cinque anni prima la percentuale di elettori era stata del 68 per cento.
Molto scarsa anche l’affluenza nel III Municipio di Roma, dove grillini e democratici si giocavano il minisindaco. Si è recato alle urne solo il 20 per cento degli aventi; un dato in linea con il voto del “primo tempo”.