Ctp, Riformisti all’attacco «Non siano contenitori vuoti»

NAZIONE PISA; pagina 4
«PRESIDENZE DA CONCORDARE»
SONO trascorsi poco più di quattro mesi dal voto che ha confermato Marco Filippeschi a palazzo Gambacorti. I Riformisti per Pisa, novità della coalizione di maggioranza, hanno tracciato il bilancio di questa prima tranche di percorso. Con uno sguardo orientato al futuro. «I15% di preferenze, l’assessorato di Federico Eligi e l’elezione di Odorico Di Stefano ha affermato Rolando Vivaldi, coordinatore dell’attuazione del programma – sono risultati importanti. A questi va aggiunto il sostegno ai 12 referendum promossi dai Radicali, di cui 6 sono approdati in Cassazione con il contributo di 500 firme pisane». L’occasione per riflettere è stata la presentazione dei nominati nelle commissioni consiliari comunali, nelle pari opportunità e nei consigli di partecipazione territoriale, dove «i Riformisti – ha aggiunto Massimo Balzi – hanno almeno un rappresentante per ogni circoscrizione. Questo conferma la bontà del nostro percorso e la capacità di saper parlare a tutti i quartieri». Ma i Riformisti vanno oltre. «L’idea di Ctp ha proseguito Balzi va ripensata: non devono essere dei contenitori vuoi. Abbiamo tre proposte: ridefinire un’unica circoscrizione per il centro storico; convocare una conferenza mensile fra i presidenti delle circoscrizioni e il sindaco; lasciare la presidenza dei Ctp alle minoranze nelle zone dove il centrosinistra non ha la maggioranza». Ecco i nomi: Silvestre Sagliocco (Ctp 1), Rino Campobassi (Ctp 2), Nico Palla (Ctp 3), Gennaro Librace (Ctp 4), Luca Pisani (Ctp 5) e Alessio Battini (Ctp 6); Tiziana Franceschi e Cinzia Giachetti per le Pari Opportunità.
«UN’ALTRA questione – ha concluso Vivaldi – riguarda il programma di mandato. Il consiglio non ha ancora affrontato i punti principali che abbiamo sottoscritto con la coalizione. Pensiamo alle periferie, all’ambiente, al comune unico e all’assetto urbanistico. Non vogliamo aprire alcuna crisi, chiediamo di tornare al programma senza che l’agenda venga dettata dall’esterno».

Francesco Bondielli

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