Su nostra richiesta giovedì scorso in prima commissione consiliare permanente è stato illustrato l’ultimo studio commissionato dal Comune sugli impatti della Darsena Europa sul litorale pisano. Mentre il presidente della Regione esulta per la pronuncia positiva della Commissione VIA-VAS sul progetto e l’Amministrazione di Pisa si limita a chiedere delle compensazioni noi ribadiamo la nostra totale contrarietà a un’opera faraonica a spaventoso costo pubblico, di cui non stati studiati con l’approfondimento necessario i potenziali impatti ambientali. Vogliamo ricordare tra l’altro che la stessa amministrazione comunale della nostra città aveva deciso alla fine di esprimersi contro il progetto proprio per quest’ultima ragione.
Cosa è cambiato perché il Comune accetti e addirittura proponga una compensazione?
Da quanto abbiamo potuto ascoltare sembrerebbe sufficiente adottare la soluzione “Sand Engine”: in parole povere, si dovrebbe accumulare sabbia in un’area strategica in mare e lasciare poi che le correnti marine la spostino naturalmente. Questo impedirebbe a lungo l’erosione del litorale causata dalla Darsena Europa e, da quanto ci hanno detto gli uffici, si potrebbero salvare anche gli ecosistemi marini messi in crisi dal nuovo porto di Livorno. Quanta però debba essere la sabbia da accumulare e da dove veramente dovrebbe essere presa non è ancora del tutto chiaro: sarebbero necessari approfondimenti e di conseguenza investimenti che il Comune non può continuare a sostenere in solitudine. E se poi risultasse che non c’è sufficiente sabbia della giusta qualità facilmente a disposizione?
La domanda non è casuale: ricordiamo che i ripascimenti che si pensava di fare inizialmente non sono possibili per questo motivo. Senza contare che Legambiente e La città ecologica hanno già messo in discussione l’adeguatezza dei volumi di sabbia proposti nello studio del Comune.
Ancora: anche i potenziali impatti di questa soluzione andrebbero esaminati, come già avevamo evidenziato a ragione a proposito del proposto sabbiodotto.
Inoltre, sottolineiamo che lo studio di cui abbiamo discusso è stato svolto prima delle violente mareggiate di novembre e dicembre scorsi: eventi così eccezionali da rompere le attrezzature che ne dovevano misurarne la portata, già di per sé pensate per funzionare in casi estremi. Eventi che, a causa del cambiamento climatico, potrebbero riproporsi, come è stato già detto in una riunione di Commissione ad hoc a dicembre scorso. Di questi nuovi scenari si dovrebbe tenere conto.
Crediamo che sia giusto chiedere un tavolo regionale, ma non può limitarsi ad esaminare la “Sand Engine”: deve servire per mettere a sistema una strategia complessiva per il litorale pisano e per la costa toscana nel suo complesso. Il progetto della Darsena Europa è invece stato portato avanti sinora ignorando del tutto questa necessità. Non solo: ancora non sappiamo se e quali siano le prescrizioni proposte dalla Commissione VIA-VAS a questa grande opera.
Proporre compensazioni a qualcosa che è stato pensato in modo sbagliato, inadeguato, superficiale e che andrebbe con sicurezza a vantaggio di un solo investitore privato è come fare un autogol.
Chiediamo che questa Giunta non accetti un gioco al ribasso per l’economia e le risorse naturali del nostro territorio ma sappia rilanciare una visione complessiva che tuteli gli interessi delle comunità di Pisa e Livorno insieme.
Una città in comune