IL TIRRENO, pagina VI
Sopralluogo di Rc e lista civica: è una discarica a cielo aperto, l’amministrazione deve intervenire
I terreni accanto al campo sportivo, dove sorgono anche gli ex uffici Gea dell’acquedotto, tornano a far discutere per lo stato di degrado e abbandono nel quale si trovano. A sollevare il problema è il candidato a sindaco per Rifondazione Comunista e lista civica “Una città in comune” Francesco Auletta, insieme al coordinatore cittadino per Re Federico Oliveri, ad Alessandro Niccolai e Guia Giannessi, anche loro candidati nelle stesse liste. In quell’area la società Boccadarno, che sta costruendo il porto, secondo il progetto dovrebbe realizzare una strada che collegherebbe la seconda rotonda dopo l’entrata a Marina a via Milazzo, 300 appartamenti, attività commerciali ed i parcheggi di pertinenza al porto. Ma, secondo quanto sostenuto in conferenza stampa ieri pomeriggio daAuletta, la situazione è «congelata per un contenzioso tra uffici comunali e la Boccadarno rispetto al tempo e all’obbligo per l’acquisto di questi terreni». Nel frattempo, dicono, quella zona viene utilizzata come discarica a cielo aperto dove viene abbandonato di tutto; mentre all’interno degli ex uffici Gea ci sono damigiane, mobili per appartamento, biciclette e addirittura documenti di dichiarazioni dei redditi e certificati di residenza. All’esterno degli uffici invece due camion abbandonati. «Noi richiamiamo ognuno alle proprie responsabilità – afferma Auletta -, questo posto va sanato e messo in sicurezza perla tutela dei cittadini. Gea è una società in liquidazione e vorremmo sapere dal liquidatore quali azioni ha intrapreso per incassare i 4milioni di euro che le deve la Boccadarno dal momento che è passato un anno da quando questo doveva essere fatto. Se fossimo noi al governo della città chiederemmo immediatamente conto di questo al liquidatore. Ultimo punto – conclude Auletta – è come mai il terreno su cui sorgono gli ex uffici Gea sia stato stimato 200 euro a mq mentre quello attiguo solo 50 euro a mq malgrado siano entrambi di proprietà comunale».«Quest’area – riferisce Alessandro Niccolai – l’avevamo chiesta un anno fa all’assessore all’urbanistica Fabrizio Cerri per utilizzarla come spazio aggregativo e ci è stato risposto di no. Gli ex uffici vengono utilizzati anche per bivacchi e dormitori. E poi il sindaco Filippeschi parla di sicurezza. Senza considerare che questa struttura ha il tetto in eternit e il sindaco è anche responsabile per la salute dei cittadini e invece non è stato fatto niente». Questi terreni «sono tutti di proprietà comunale – spiega Oliveri – e il degrado nel quale versano è il risultato di una previsione urbanistica slegata dai bisogni del territorio».
Donatella Lascar