Lettera aperta alle associazioni, alle forze politiche e sindacali, ai movimenti, alle organizzazioni studentesche, ai comitati cittadini
Lo scorso 21 gennaio la nostra coalizione, “Diritti in Comune”, ha promosso un’iniziativa sul Ponte di Mezzo dal titolo “Un Ponte verso il domani” per presentare il programma con cui si candida alle prossime elezioni amministrative. La manifestazione, che ha previsto la chiusura del Ponte di mezzo per lo svolgimento, è stata regolarmente autorizzata dalla Questura. La Polizia Municipale in un primo momento ha dato un diniego affermando di non ritenere “opportuna la chiusura veicola di Ponte di Mezzo per iniziative di carattere politico, in quanto si verrebbe a creare un notevole disagio per la fluidità della circolazione stradale nell’area interessata”. Aggiungendo: “Nel necessario bilanciamento di interesse tra le esigenze in feri, si ritiene prevalente quello alla mobilità generale nel centro cittadino”.
A seguito di nostra opposizione a questo diniego, dal momento che è la Questura e non la Polizia Municipale ad autorizzare le manifestazioni, il Comandante ha modificato il suo parere trasformandolo in positivo.
Pensavamo che questo tentativo di restringere gli spazi di agibilità democratica nella nostra città fosse stato così bloccato. E invece, il 26 gennaio è stata emessa dal Comandante della Polizia Municipale una determina sulla “concessione di spazi ed aree pubbliche per esercizio di attività politica”. Lo scopo è evidente: impedire iniziative come quella da noi promossa sabato scorso. Si legge nella determina: “non potranno autorizzarsi occupazioni di spazi o aree pubbliche quando ciò comporti divieti, deviazioni o limitazioni del traffico veicolare (fanno eccezione le iniziative e manifestazioni che si svolgono in forma dinamica)”.
Riteniamo questa determina gravissima e lesiva del diritto costituzionale di manifestare: anteporre il traffico urbano alla libera espressione di proposte politiche nello spazio pubblico non ha nulla a che vedere con un’idea di una democrazia matura. In base a questa disposizione un comizio o un presidio che comportino una modifica del traffico non verranno più concessi! Notiamo, inoltre, che la restrizione riguarda solo le attività politiche: quelle di natura commerciale, anche se impattano sul traffico, possono svolgersi regolarmente.
Ricordiamo che le autorizzazioni allo svolgimento di manifestazioni pubbliche spettano alla Questura e che siamo di fronte quindi ad un atto illegittimo: una norma del genere, palesemente liberticida, discriminatoria e illegittima, va subito ritirata.
Da parte nostra intendiamo presentare una diffida all’amministrazione comunale con cui chiediamo la revoca in autotutela del provvedimento, in quanto in contrasto anche con le normative vigenti sulle modalità di autorizzazione delle manifestazioni.
Rivolgiamo un appello a tutte le associazioni, i partiti, i sindacati, le forze democratiche a prendere parola affinché la determina liberticida sia subito ritirata.
Una città in comune
Rifondazione Comunista