La situazione dell’emergenza abitativa in città è giorno dopo giorno sempre più esplosiva. Ad essere negato a Pisa non è solo il diritto all’abitare ma anche quello all’infanzia.
Sono oltre 140, infatti, i provvedimenti di sfratto, dovuti a morosità incolpevole, e dopo due anni di pandemia, all’aumento esponenziale delle nuove povertà e alla situazione drammatica sul piano occupazionale, si è aggiunto l’aumento spropositato dei costi dell’energia e del gas: la difficoltà a far fronte alle spese di locazione aumenterà, e aumenteranno le situazioni di morosità incolpevole.
Di fronte a tutto ciò non c’è alcuna risposta da parte della amministrazione comunale: sono appena 16 gli alloggi in tutta la città messi a disposizione per l’emergenza abitativa, di cui 12 già occupati: solo 4 saranno messi a disposizione per far fronte alla nuova graduatoria di oltre 100 le persone in attesa di un tetto. Si rischia il collasso sociale.
Non solo: l’abuso che ha fatto il Comune della albergazione come risposta ordinaria alle famiglie sfrattate sta provocando una situazione disastrosa.
Nei soli primi 7 mesi del 2022, sono stati spesi 486 mila euro per l’albergazione, a fronte della spesa complessiva nel 2021 di 560 mila euro, mentre nel 2019 era di 94.000 euro.
Al 30 agosto sono ospitati in alberghi 19 single e 25 famiglie, per un totale di 128 persone di cui 60 minori, che vivono stabilmente in queste strutture che non sono idonee a svolgere una vita regolare e degna.
Non è accettabile che da mesi e mesi decine e decine di minori siano tenuti in spazi piccoli ed inadeguati senza che gli si dia una prospettiva. Per questo a fronte di una simile situazione abbiamo deciso di inviare una segnalazione alle autorità competenti in materia di tutela dell’infanzia
L’albergazione è poi una misura dispendiosa ed antieconomica, ma soprattutto precaria e temporanea, che viola la dignità e il diritto all’abitare, soprattutto se dopo non c’è altra risposta. Il risultato è un insostenibile aumento della spesa: il comune spreca soldi riversandole nelle tasche degli albergatori e non dà risposte dignitose e soddisfacenti alle famiglie senza casa.
Già oggi si è speso oltre un 1 milione di euro in albergazioni mentre ci sono 171 alloggi del patrimonio pubblico sono vuoti e hanno bisogno di manutenzione per poter essere utilizzati (costo medio per appartamento tra i 13 e i 15 mila euro).
Eppure risposte alternative ci sono, ma non c’è la volontà politica da parte della Giunta Conti di mettere in discussione lo strapotere della rendita e della speculazione. Occorre attivare immediatamente un piano straordinario per il superamento delle albergazioni, istituendo, per le situazioni di emergenza, un sistema di “alloggi ponte” da destinare all’accoglienza transitoria di famiglie rimaste improvvisamente senza alloggio. L’obiettivo è e deve rimanere il passaggio da casa a casa, non lasciando indietro nessuno: bisogna attivare subito l’Agenzia Casa, per la ricerca sul mercato di alloggi da destinare alle famiglie in emergenza abitativa in cui il Comune svolga un ruolo di garanzia, occorre intervenire sul mercato privato calmierando i prezzi e tutelando realmente gli inquilini
Abbiamo chiesto per questo un consiglio comunale a tema sull’emergenza abitativa per dare delle risposte urgenti a chi rischia di finire in mezzo alla strada e rinnoviamo al Prefetto di Pisa la richiesta approvata anche da tutto il Consiglio comunale su nostra proposta di un blocco temporaneo degli sfratti.
Una città in comune
Rifondazione Comunista
Unione Inquilini