Distretto 42: una formidabile occasione per un’altra musica in Comune

Sulle note della tre giorni “Un’altra musica in Comune” che si è svolta a Pisa lo scorso novembre abbiamo lanciato una campagna nazionale sul federalismo demaniale. Infatti in quel momento molti Comuni si stavano accingendo a richiedere immobili al Demanio, sostanzialmente col fine di una loro valorizzazione economica attraverso la successiva alienazione dei beni.

Insieme alle altre liste di cittadinanza presenti volevamo e vogliamo ancora puntare su un altro tipo di valorizzazione, che passi dalla riappropriazione degli spazi, contro la loro svendita e conseguente sottrazione ai cittadini. La nostra campagna è iniziata producendo e presentando interpellanze ai Comuni per capire le intenzioni delle amministrazioni e sta proseguendo con mozioni e documenti che mirano a valorizzare percorsi partecipativi sull’uso degli immobili richiesti al Demanio.

L’ex-distretto militare di via Giordano Bruno è uno degli immobili richiesti dal Comune di Pisa. E’ uno spazio enorme, di altissimo valore: sia per le aree verdi, per gli edifici che vi si trovano e per la sua collocazione centrale in città. Attraverso la struttura o sue parti è possibile arricchire lo spazio costruito di servizi mancanti, ridefinire le relazioni nel contesto urbano e sociale, promuovere nuove attività sociali e produttive di interesse locale e cittadino.

Vediamo nel fatto che uno spazio come questo sia stato riaperto, ad opera del Municipio dei Beni Comuni, e nella possibilità di avviare una discussione sui suoi possibili usi, una eccezionale occasione di rimettere all’ordine del giorno i temi della nostra campagna lanciata a novembre.

Temi che è tanto più importante e urgente affrontare in virtù della prossima nomina a premier di Matteo Renzi, l’ideatore del Jobs Act che prevede di attribuire ai Sindaci i poteri per decidere su questi spazi senza nemmeno passare dal Consiglio Comunale, in controtendenza con la proposta di nuova legge sull’urbanistica toscana che invece dà alla partecipazione un ruolo centrale, inserendo il territorio nel patrimonio dei beni comuni.

Riappropriarsi degli spazi per aprirli a tutti i cittadini, discutere insieme come utilizzarli, combattere contro nuove speculazioni a vantaggio di pochi e contro il consumo di suolo, dare così la possibilità di agire forme di inclusione sociale e di contrasto alla crisi economica, rientra in pieno nella campagna portata avanti anche da Una città in comune in questi mesi.

Per questo motivo sosteniamo la nuova esperienza del Distretto 42 e saremo presenti con il nostro contributo nella discussione che si sta aprendo già da ieri con la cittadinanza, per ragionare insieme sugli usi e le potenzialità di questo nuovo spazio liberato.

Una città in comune

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