DISTRETTO OCCUPATO Intellettuali in difesa del Municipio dei Beni Comuni

Il Tirreno Pisa, 25 febbraio 2014

«Considerato che il venir meno di una esigenza difensiva ha determinato l’abbandono della caserma, è legittimo pretendere che questo bene torni a essere patrimonio, per scopi diversi, della collettività, convinti che rispetto alla gestione dei beni pubblici lo Stato debba comportarsi nell’interesse della comunità che rappresenta». Lo scrivono giuristi e intellettuali, tra i quali Salvatore Settis, Ugo Mattei e Paolo Maddalena, a difesa del Municipio dei Beni Comuni che ha occupato l’ex distretto militare, immobile in disuso da anni. Nel documento si sottolineano che «il primo interesse che va
verificato è quello della cittadinanza pisana, proprio perché, nella logica della sussidiarietà, il
livello comunale si rivela quello più adatto e vicino a raccogliere le sensibilità di un uso pubblico». Questo ragionamento «si iscrive in un percorso giuridico ben più ampio, sostenuto da autorevolissima dottrina e anche da alcune amministrazioni comunali, che, in base soprattutto
alle sentenze delle sezioni unite della Corte di Cassazione del 2011, che affermano l’appartenenza al popolo anche di beni non demaniali, come il paesaggio, seguono una lettura aggiornata dell’articolo 42 della Costituzione».

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