Continua il nostro lavoro di trasparenza e acquisizione di informazioni sul progetto della base militare a Coltano.
Siamo riusciti ad acquisire la relazione redatta dall’Ente Parco, ma che ad oggi non sembra mai essere stata inviata al Comipar, che conferma ancora una volta come tutti sapessero di questo scempio e tutti lo hanno tenuto volutamente nascosto: basta vedere la data di presentazione dalla Regione al Parco del 9 aprile 2021.
Di questo chi governa a livello nazionale, regionale e locale deve rispondere alla cittadinanza.
Si conferma che si tratta di una devastazione di Coltano e del Parco: la superficie interessata è di 729.430 mq e la cementificazione di 445.189,5 metri cubi.
Ad oggi le destinazioni di queste aree sono agricole o di ripristino ambientale, quindi, si legge nella relazione del Parco: “cambi di destinazione da quelle attuali, nonché nuove volumetrie, nuove edificazioni, con forme di urbanizzazione (di qualsiasi tipo) non sono ammessi”.
Si legge anche: “si significa inoltre che attualmente l’area si presenta come suolo agricolo privo di forme di urbanizzazione, di costruzione e di qualsiasi forma di artificializzazione dei terreni, se non i normali, consuetudinari cicli agronomici di coltivazione; pertanto un intervento quale quello proposto si configura come un rilevantissimo “consumo di suolo”.
É evidente quindi quali saranno gli impatti irreversibili e devastanti di questa opera per la quale non è accettabile alcuna riduzione o compensazione. Occorre semplicemente non farla. E noi faremo parte del movimento che vuole imporre al Governo e ai partiti che lo sostengono dalla Pd alla Lega di tornare indietro.
Ci vediamo il 19 aprile al circolo Arci di Coltano per discutere insieme e lanciare una grande mobilitazione.
Una città in comune