(foto Corriere Fiorentino)
Da giorni circa quaranta persone provenienti dal Pakistan e dall’Afganistan vivono e dormono davanti alla Questura di Pisa. Il motivo? Tanto semplice quanto drammatico: sono giunti dopo mesi di viaggio attraverso la rotta balcanica, sono andati in Questura per presentare domanda di asilo (come prevede la legge), ma gli uffici non hanno ancora trovato il tempo di riceverli. Risultato: per queste persone non c’è ancora nessuna risposta, ad eccezione della strada e della invisibilità.
Riteniamo inaccettabile quanto sta accadendo davanti agli occhi di tutta Pisa. È inammissibile che non si riescano ad applicare le leggi, e che non si sia in grado di procedere alla regolarizzazione nel nostro territorio di queste persone che con tenacia e forza continuano a passare la notte di fronte al portone di ingresso della Questura sperando che al risveglio possa essere garantito quanto è loro dovuto: il diritto di chiedere protezione in Italia e a Pisa, visto l’elevato livello di conflitto e persecuzione che si possono vivere in Pakistan o Afghanistan.
Non possiamo tollerare oltre che non si riesca a trovare una soluzione per togliere dai pericoli della vita di strada queste persone. La carenza di personale della Questura o la mancanza di posti nei vari centri di accoglienza non sono possono costituire un alibi, data la strutturalità di certi fenomeni che possono essere letti dalla politica senza ideologie populiste di bassa lega determinando azioni efficaci atte a risolvere le lacune del sistema.
Abbiamo il dovere come comunità di garantire la possibilità di richiedere asilo e di ottenere l’accoglienza che servirà per guarire dalle ferite fisiche e psicologiche che il lungo viaggio e le tante frontiere hanno prodotto, per riposare finalmente al sicuro, ma anche per ottenere quei documenti necessari e quel domicilio obbligatorio dal quale deriverà per loro la possibilità di poter iniziare a costruirsi una vita ad esempio trovando un lavoro.
Per questo abbiamo inviato una lettera alla Prefettura, alla Questura e al sindaco di Pisa perché per quanto di competenza si attivino urgentemente per rimuovere tutti gli ostacoli che stanno determinando questa situazione indegna e affinchè intanto sia dato un luogo sicuro a chi attende dove vivere e poter mangiare in sicurezza e in salute.
Ciccio Auletta – Diritti in comune: Una città in comune – Unione Popolare