Venerdì 18 Febbraio le studentesse e gli studenti scenderanno in piazza in tutta Italia. Una Città in comune sostiene questa mobilitazione nazionale e, in particolare, la manifestazione che è convocata a Pisa in Piazza XX Settembre.
L’appuntamento sarà l’occasione per esprimere tutta la nostra indignazione per due giovani vite spezzate durante il loro percorso formativo. Dopo Lorenzo Parelli, morto a 18 anni in un cantiere di Udine, pochi giorni fa è venuto a mancare Giuseppe Lenoci, 16 anni, deceduto in un incidente stradale mentre era a bordo di un furgone della ditta con cui stava svolgendo uno stage. È intollerabile che ogni giorno in Italia ci siano mediamente quasi quattro vittime sul lavoro. Lo è ancor di più il fatto che una tragedia del genere possa colpire chi dovrebbe impiegare gli anni della sua adolescenza per la propria crescita culturale, anziché farsi sfruttare e rischiare la vita. Chiediamo l’abolizione dell’alternanza scuola-lavoro generalizzata in tutte le scuole superiori dalla Legge 107/2015 e ci opponiamo a qualsiasi tentativo di estenderla ad altri percorsi scolastici precedenti, a cui il ministro Bianchi guarda con favore.
Condividiamo anche la battaglia a favore di un’edilizia scolastica mirata a soddisfare le esigenze degli istituti. Occorre ristrutturare tanti degli edifici esistenti ed adattare alcune strutture in disuso per renderle fruibili per le scuole. Rigettiamo la proposta del presidente della provincia di Pisa, Angori, di usare container per ospitare classi in esubero. Vogliamo strutture accoglienti, efficienti da un punto di vista energetico ed integrate con il territorio.
Pensiamo, infine, che sia fondamentale aprire una discussione seria e approfondita sulle modalità e finalità dell’insegnamento a partire dal fatto che investire sulla scuola significa prima di tutto dotarsi dei mezzi per la costruzione di una conoscenza solida, ampia e critica che possa permettere alle ragazze e ai ragazzi di diventare cittadine e cittadini in grado di affrontare con le più ampie possibilità il loro futuro e di partecipare pienamente alla vita della comunità. Di sicuro non devono diventare macchine più o meno sofisticate per rispondere alle esigenze del mercato, di sicuro è necessario che trovino nella scuola gli stimoli per la loro crescita culturale e umana, di sicuro le e gli insegnanti sono necessari/e e fondamentali per capire come farlo. E a questo proposito ribadiamo l’importanza anche di una solida formazione iniziale e continua del personale docente, la sua stabilità contrattuale e un compenso adeguato.
Una città in comune