Alcune realtà politiche, sociali e sindacali attive nel mondo della scuola a Pisa, nonché singoli insegnanti e studenti si sono riuniti a distanza per discutere della situazione difficile che vive il sistema scolastico, nel contesto dell’emergenza sanitaria che coinvolge il Paese. Alle superiori si svolge già da alcune settimane la didattica a distanza, mentre negli altri ordini e gradi ci sono chiusure a singhiozzo, dettate dall’incalzare di nuovi casi di contagio da Covid-19. La pandemia ha messo in luce uno stato di sofferenza in cui versa da anni la scuola italiana, a cui non sono stati posti rimedi adeguati neanche per far fronte alle esigenze imposte dalle nuove normative in termini di sicurezza.
In provincia di Pisa, diversi sono gli istituti scolastici con carenze strutturali per aule troppo piccole, insufficienti o non areate o per spazi inagibili perché insicuri. Pensiamo al Liceo “Marconi” di San Miniato; all’Istituto “Pesenti” di Cascina; a Pisa, ai licei “Buonarroti”, “Carducci”, “Dini” e agli Istituti “Santoni” e “Leonardo da Vinci – Fascetti”, soltanto per citare i casi più eclatanti. Ciò accade in realtà cittadine, come nel capoluogo di provincia, dove numerosi spazi sono abbandonati da anni: dall’ex asilo “Coccapani”, alle ex biblioteche comunale e provinciale.
Già dalla scorsa primavera era evidente che affrontare la riapertura delle scuole a settembre avrebbe richiesto una serie di misure volte a consentire a docenti, studenti e personale Ata di rientrare in condizioni di sicurezza. Quasi nulla è stato fatto. Non è stato affrontato il problema delle classi troppo numerose, tagliando addirittura il numero delle cattedre e pensando di metterci una toppa con l’organico aggiuntivo. Non sono stati avviati adeguati interventi di manutenzione ed ampliamento del patrimonio edilizio scolastico. Non è stato potenziato il sistema di trasporto pubblico, che molte persone sono costrette ad utilizzare quotidianamente per recarsi nel proprio luogo di studio o di lavoro.
Le progressive chiusure degli istituti derivano anche dalla mancanza di una seria politica di rilancio dell’istruzione. Pensiamo, invece, che la scuola pubblica con la didattica in presenza sia centrale per la crescita dei cittadini. A tale scopo, avanziamo alcune richieste per gestire la prosecuzione dell’anno scolastico, in vista di un auspicabile rientro a scuola anche alle superiori quando le condizioni sanitarie lo consentiranno, ma anche per i prossimi anni:
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un aumento consistente degli organici dei docenti e del personale Ata, per avere classi meno numerose e più collaboratori per gestire i plessi degli istituti;
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un investimento serio per l’edilizia scolastica, a partire dai finanziamenti straordinari europei, per rimodernare strutture ormai usurate negli anni;
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il recupero di alcuni spazi in disuso nei nostri territori, per consentire alle scuole e alla cittadinanza di usufruire di strutture più ampie, sottraendole al degrado;
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il potenziamento del trasporto pubblico, anche attraverso l’uso di pullman turistici, per poter viaggiare in sicurezza senza superare il 50% dei posti a sedere.
Primi firmatari:
Cobas scuola Pisa
Collettivo Studentesco Liceo “Buonarroti”
Comitato “Priorità alla scuola” Pisa-Pontedera-Livorno
Flc – Cgil Pisa
Gilda degli insegnanti Pisa
Giovani Comunisti Pisa
Partito della Rifondazione Comunista Pisa
Possibile Pisa
Una città in comune