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Mobilitazione No Base alla Regione Toscana – Dimissioni per Bani e stop alla base militare
martedì 17 dicembre 2024, @ 15:00 - 19:00
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Lo abbiamo detto dall’inizio della nostra lotta e lo ribadiamo: chi vuole sacrificare la nostra terra al servizio della guerra, deve prendersi le responsabilità delle proprie scelte!
Da quasi un anno abbiamo avviato la raccolta firme per le dimissioni di Lorenzo Bani, l’attuale Presidente dell’Ente Parco San Rossore. Oggi quella petizione ha raggiunto migliaia di firme, 8000 tra cartacee e online al momento in cui scriviamo, che parlano chiaro: chi ha proposto di costruire la base nel Parco, che prevede tra le altre, l’abbattimento di migliaia di alberi, deve dimettersi! 🧊 Sappiamo bene come Bani rappresenti la punta dell’iceberg di una classe politica indirizzata trasversalmente a soffiare sui venti di guerra e sulla militarizzazione dei territori come volano economico: un sistema bellico che abbiamo il dovere morale di fermare, per questo tante realtà collettive, cittadini e cittadine singole hanno proposto e firmato la petizione
“Salviamo il Parco di San Rossore (Pisa) dalla Base Militare. Rompiamo il sistema Bani!” (https://www.change.org/…/salviamo-il-parco-di-san…).
Il progetto della nuova base militare è emblematico di come si possa passare sulle teste della popolazione, lasciata all’oscuro dei reali progetti della nuova infrastruttura nella totale assenza di trasparenza, e come si possa mettere a repentaglio la sicurezza collettiva delle persone e l’integrità dell’ambiente a favore di chi fa affari sull’economia di guerra. Bani a ottobre 2023 ha firmato il verbale di chiusura del tavolo interistituzionale, impegnandosi a vigilare sull’iter di costruzione della base, salvo poi disattendere completamente questo impegno e non condividendo alcuna informazione con i cittadini e le cittadine che vivono quotidianamente il parco.
Oltretutto nell’attuale area CISAM è presente un reattore nucleare in dismissione, e con esso una notevole quantità di materiale radioattivo. Non è noto come sia possibile “bonificare” quell’area, senza il pericolo di un potenziale disastro ecologico. Non è accettabile, come invece sta facendo il presidente Lorenzo Bani, che si consideri come compensazione una bonifica che avrebbe dovuto essere pretesa e completata già da molti anni. Chiaro è quindi che Bani sia assolutamente inadeguato a ricoprire il ruolo di presidente del Parco e totalmente inaffidabile nell’adempiere alle funzioni di difesa e tutela dell’area naturale protetta che gli è stata affidata e deve essere rimosso al più presto dal suo incarico.
Intano 8 milioni di euro sono già stati stanziati per affidare la progettazione del “I lotto della sede dei reparti speciali dell’arma dei carabinieri in area Cisam” primo appalto di un’opera che costerà complessivamente 520 milioni di euro, senza che ci sia uno stralcio di documentazione condivisa e resa pubblica con gli indirizzi basilari della progettazione decisi dal Governo Meloni. Dobbiamo fermare chi porta avanti questa devastante base militare, utile soltanto ad alimentare la guerra globale in cui i reparti armati del GIS e del I reggimento Tuscania sono funzionali solo ai profitti di chi fa affari sulla militarizzazione.
Invitiamo tuttə coloro che condividono con noi l’urgenza di disarmare i territori a partecipare al presidio No Base a Firenze, il 17 dicembre a partire dalle ore 15:00 in concomitanza con il Consiglio Regionale della Toscana che discute il bilancio. Siamo consapevoli che le risorse economiche esistono, ma vengono utilizzate per armi e guerre anziché per la sanità, l’istruzione e il benessere della società.
Ci mobilitiamo per:
● Dimissioni di Lorenzo Bani
● Bloccare i lavori del lotto 1 al CISAM
● Trasparenza su tutta la documentazione relativa alla Base.