Tanta paura ha il sindaco Conti che l’operazione per la caserma Artale risulti per quello che è, cioè una speculazione privata, che prova a spiegare quello che con la sua Giunta sta permettendo come un successo della comunità, in un’ottica completamente pubblica, parlando di verde, ripopolamento del quartiere, parti di studentato riservate al Diritto allo studio, parcheggio a vantaggio del quartiere.
Tace il sindaco sul fatto che il verde rimarrà chiuso e privato in uno spazio che non sarà attraversabile 24 ore su 24, sul fatto che 100 posti auto si fanno in una città che – l’abbiamo purtroppo visto in questi giorni – deve affrontare la crisi climatica e quindi deve togliere spazio alle auto, non trovargliene di nuovo – magari anche attraverso una struttura multipiano. Tace sulla costruzione di un nuovo edificio a 4 piani destinato ad appartamenti in vendita a prezzi di mercato. Una quota dello studentato riservata al DSU? Ma diciamo che si va verso un hotel studentesco, il primo in città in assoluto, un’operazione che droga il mercato visti i prezzi altissimi dei posti letto, in un città in cui è ormai difficilissimo trovare casa visti gli affitti esorbitanti. Altro che diritto all’abitare! Le cose vanno dette come stanno.Se poi questo è anche il futuro dell’area del Santa Chiara si sappia che noi continueremo a proporre tutt’altro.
Siamo stati gli unici in questa città, ben 10 anni fa, a chiedere che il Comune abbandonasse la strada della privatizzazione delle Caserme intrapresa dal centrosinistra con Sindaco Filippeschi per trovare una destinazione davvero pubblica di spazi che dovrebbero essere polmoni della città, non aree di lusso privatizzate. Il centrosinistra ebbe l’ardire di accusarci di voler causare un danno erariale.
Troviamo incredibile che ora il centrodestra sbandieri il completamento della privatizzazione come un successo della comunità, quando invece sono stati stravolti gli indirizzi approvati nel 2017 dal Consiglio Comunale, che potevano garantire un minimo rispetto di interessi pubblici.
Ma se il Sindaco Conti e l’Assessore Dringoli fanno da grancassa al progetto del privato, noi invece portiamo la parola della cittadinanza con cui abbiamo discusso e realizzato un progetto che rispetta l’Atto di Indirizzo e che davvero rimette al centro i bisogni della comunità. Pensando all’area verde non solo come ad un giardino, ma come ad uno spazio multifunzionale che va anche a riconnettere le aree verdi della città dando loro un nuovo nodo. Pensando ad una sua gestione collettiva e condivisa, anche in accordo con l’Orto Botanico. Il primo Orto Botanico al mondo. Il quale, a causa del riscaldamento globale, rischia di perdere il 60% delle sue specie. Pensando che l’area debba essere accessibile e attraversabile a qualunque ora della notte.
Certo, è vero non abbiamo pensato a parcheggi, se non per biciclette: e non l’abbiamo fatto volutamente, perché la mobilità dovrà sempre più essere dolce e/o pubblica: è una delle scelte fondamentali per l’adattamento climatico e non siamo noi a dirlo, ma la comunità internazionale.
Abbiamo scelto funzioni pubbliche utili: bottega della salute, area per la cura di bambini e bambine, bagni pubblici e fontanello. Abbiamo individuato spazi per la socialità, la cultura e la memoria (ludoteca, luoghi di incontro per anziani e intergenerazionali, attività associative, una biblioteca e mediateca, uno spazio per la memoria, per ricordare Artale, le sue scelte, la Resistenza). Ma anche un bar, un utilizzo multifunzionale del teatro per le sue funzioni originarie ma anche per cinema, per le attività di cori e orchestre, incontri del quartiere, palestra. Nel nostro progetto c’è un’area dedicata al piccolo commercio, all’artigianato e al co-working. Residenze per chi studia e fa ricerca, per il diritto all’abitare. Alcuni abbattimenti per aprire maggiormente l’area e alcuni recuperi degli edifici minori per spazi espositivi,una palestra attrezzata e una sala prove. Ringraziamo la rete Municipalista Europea, che ci ha finanziato il progetto Degentrify Pisa, con cui abbiamo realizzato il percorso partecipativo.
L’Amministrazione ha chiuso ogni porta ad una discussione pubblica, affrontando la cittadinanza con un solo evento usato dalla proprietà per farsi propaganda. In questo modo ha tradito le proprie funzioni e nessuna operazione di maquillage comunicativo potrà nasconderlo. Lo stesso tradimento è stato perpetrato con l’operazione sull’ex-Distretto, che stiamo vedendo desertificare in questi giorni.
Ci sono tanti spazi in Pisa che sono oggetto di appetiti tutti privati: gli effetti di questi appetiti sono visibili in città come Firenze, dove ormai è diventato impossibile vivere se si ha uno stipendio nella media. Noi continueremo a proporre per tutte queste aree una visione di futuro in cui in centro possano vivere tutte e tutti coloro che qui vivono, lavorano, studiano.
Un’altra strada per il futuro della nostra città: un progetto partecipato per la riqualificazione della ex caserma Artale
Oggi abbiamo affisso sulle mura della ex caserma Artale il risultato grafico del progetto participato Degentrify Pisa, che in questi giorni stiamo cassettando in migliaia di copie in tutte la città, e lo abbiamo presentato alla stampa.
Esiste una alternativa alla speculazione, a cui prima la Giunta di centrosinistra e ora quella di centrodestra hanno dato il via libera.Mentre si distrugge il Parco Andrea Gallo al Distretto 42 e si approva un piano per la rendita della Artale, indichiamo un’altra strada per il futuro della nostra città, fatto di partecipazione e che dia risposte alla crisi sociale e climatica che viviamo.
Il prossimo fine settimana saremo a Napoli alla conferenza internazionale della rete municipalista per confrontarci con i gruppi che hanno promosso gli altri progetti di riqualificazione
Una città in comune