Ex-Vacis: per la messa in sicurezza tutto fermo. Il sindaco si attivi con l’ordinanza richiesta da Arpat

Sono passati circa 8 mesi da quando è esplosa l’inchiesta Keu che vede coinvolti esponenti del Partito Democratico, tutti i vertici dell’Associazione dei conciatori e esponenti della criminalità organizzata infiltratasi dentro il ventre molle del sistema politico-imprenditoriale nella nostra Regione.

Ad oggi però ancora non è neppure iniziata la messa in sicurezza nell’area ex-Vacis dove sono stati riscontrati valori 50 volte superiori di cromo, Se per legge il cromo rilasciato in soluzione da materiali solidi non può superare, infatti, i 50 microgrammi/litro, i risultati dei test analitici sui campioni prelevati all’ ex Vacis rivelano che ne cedono fino a 2.683. Elevatissimo è poi il livello dei solfati rilasciati in soluzione, fino a 1.655 milligrammi per litro contro i 250 concessi.

Lo scorso 4 ottobre l’Arpat ha inviato una relazione al Comune di Pisa in cui si prescrive che venga fatta una ordinanza da parte del sindaco per imporre ai soggetti privati che hanno realizzato gli interventi di rimuovere le sostanze inquinanti e ripristinare i luoghi. Sono trascorsi più di 20 giorni e ancora il Sindaco non solo non ha fatto alcuna ordinanza, ma per di più da più di un mese e mezzo la destra si rifiuta di calendarizzare l’argomento in commissione alla presenza di Conti.

Perché il sindaco non ha ancora proceduto? Vogliamo inoltre sapere se è in corso o è stata predisposta la caratterizzazione dell’area al fine di definire i livelli di contaminazione delle diverse matrici ambientali e gli eventuali rischi per la popolazione, passaggio indispensabile per predisporre l’eventuale bonifica.

Abbiamo anche depositato in questa giorni una interrogazione sulle opere di urbanizzazione dell’ex-Vacis per sapere: 1) se i siti oggetto di indagine ricomprendono i siti delle opere convenzionate e/o i siti degli edifici a destinazione commerciale;2) se sono previsti controlli in corso d’opera sulle opere di urbanizzazione e soprattutto se questi controlli comprendono anche quelli sui materiali utilizzati; 3) se le opere di urbanizzazione sono state collaudate e acquisite al patrimonio comunale, e, in tal caso, quali analisi / controlli sono stati acquisiti / richiesti dal collaudatore.

Al contempo sollecitiamo ancora una volta chiarimenti da parte dell’impresa che ha realizzato gli interventi a rispondere a questa semplice domanda: quanto sono stati pagati questi materiali contenenti keu? Il prezzo è una possibile spia di allarme rispetto ad una situazione di potenziale irregolarità e su questo, da mesi, chiediamo che venga fatta chiarezza ma tutto tace.

Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile

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