martedì 29 aprile 2014, PaginaQ
Fabio Amato, candidato de L’Altra Europa, si presenta anche a Pisa
Seguire il filo che unisce le elezioni amministrative alle europee e percorrere questa connessione, questo legame che rende l’appuntamento elettorale del 25 maggio una data importante anche per coloro hanno sempre percepito l’Europa come un mondo lontano. Questo uno dei punti sottolineati ieri mattina dalla lista L’Altra Europa per Tsipras, insieme al candidato per l’Italia centrale Fabio Amato, e i candidati a sindaco di Rifondazione: Gian Luca Baccini a Pontedera, Luca Barbuti a San Giuliano e Valentino Giorgi a San Miniato.
Sullo sfondo di quello che accade ai comuni c’è l’Unione Europea, e Fabio Amato ha spiegato tutta l’importanza di una simile cornice per la vita democratica dei territori: “Gli enti locali sono le prime vittime dell’austerity”, ha detto. “Tra i primi tagli lineari imposti dall’Unione Europea ci sono stati quelli ai servizi locali, con una logica dettata dalle privatizzazioni e dallo smantellamento del welfare. Il nostro tentativo è quello di spingere i sindaci e i comuni a forzare il patto di stabilità, altrimenti gli enti locali diventeranno solo esattori o esecutori di decisioni prese altrove”.
Amato ha parlato poi di fiscal compact, “un provvedimento che porterà nei prossimi anni tagli per 50 miliardi di euro all’anno sulla spesa pubblica. E se a questi si aggiungono i 70 miliardi di interessi sul debito, è chiaro il tentativo in atto: far passare l’idea che le spese pubbliche siano un male di per sé, e in questo modo avallare l’ideologia neoliberista che ci ha condotto al disastro. Per questo – aggiunge – puntiamo a costruire un’alleanza fra enti locali, per disobbedire al Patto di Stabilità e far capire che è possibile farlo”. E come? Visto che l’uscita dal patto produce veri e propri meccanismi punitivi per i comuni? “Creando una massa critica di amministratori in grado di cambiare i rapporti di forza politica”, risponde il candidato. “Se a questi amministratori si aggiunge una forza politica presente nel Parlamento Europeo con una buona percentuale di consensi, si aprirà la strada ad una nuova fase per l’Europa”.
Su questo punto Ciccio Auletta, consigliere comunale della lista civica Una città in Comune-Rifondazione Comunista, ha ricordato l’esempio di Napoli, “che ha rotto il patto di stabilità per procedere ad assunzioni negli asili nido, e su questo ha ottenuto una risposta positiva anche dalla Corte dei Conti. Il punto – ha continuato Auletta – è stabilire quale legislazione si consideri prevalente: la Costituzione o le direttive europee? Se si disobbedisce al patto di stabilità per interventi e servizi che riguardano i diritti fondamentali dei cittadini, è possibile derogare in maniera mirata, senza conseguenze catastrofiche. Sono scelte politiche: per questo l’unione fra elezioni europee e amministrative è importante, proprio per quel cambiamento dei rapporti di forza che in tanti auspicano”.
“Ma per avere voce in Europa occorrono alleati”, ricorda giustamente Amato, sottolineando come per cambiare i rapporti di forza siano necessarie alleanze e contatti, “che il partito della Sinistra Europea può vantare, a differenza di partiti e movimenti come quello di Grillo, che fanno molto rumore in Italia, ma in Europa non sanno con chi parlare”.
Con chi parlare in Europa non è infatti un elemento da poco: “Il nostro sguardo è rivolto all’avanzata degli europeisti critici, che sono in tanti. Puntiamo a diventare la terza forza politica in Europa”, ha detto ancora Amato, “e contiamo di farcela, perché la lista Tsipras ha raccolto aspettative di solidarietà e attenzione ai temi sociali che da tempo mancavano”. Non per niente funziona lo slogan della lista: “Prima le persone”.
“Certo, la disaffezione alla politica è un dato di fatto – ha aggiunto – così come è un dato il fatto che in Italia non ci sia mai stato un reale dibattito sull’Europa, a differenza di quanto avviene in altri paesi, come la Francia ad esempio. Noi ci presentiamo come portatori di una riflessione a tutto tondo sull’Europa che subiamo e quella che vorremmo, ricordando a tutti che il voto è un diritto prezioso con cui si possono fare molte cose”.
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