Fallita la partita Fossabanda: l’amministrazione comunale chiude la porta al diritto allo studio

E’ solo grazie alla comunicazione istituzionale dell’ARDSU che siamo venuti a conoscenza del fatto che gli investimenti su Santa Croce in Fossabanda , circa 300.000 euro, sono stati stralciati dal piano degli investimenti dato che, si legge nella relazione illustrativa del PDI 2018- 2020, “allo stato attuale l’intervento è subordinato alla volontà della amministrazione comunale e non risulta determinabile il livello di spesa e quindi le tempistiche di realizzazione dello stesso”.

L’ARDSU, in modo del tutto irrituale, parla chiaro: la convenzione già sottoscritta dall’Azienda per il diritto allo studio e dall’Università non viene chiusa per la mancata volontà politica della Giunta Filippeschi che mentre chiude operazioni lampo quando sono in campo ben altri interessi, invece per una finalità pubblica a garanzia del diritto allo studio in 5 anni non “riesce” nemmeno a produrre la documentazione e gli atti necessari.

Nei fatti viene affossato un progetto che non solo avrebbe garantito un centinaio di posti letto, ma avrebbe aperto un servizio mensa per il Polo piagge, e tutelato il bene dal deterioramento causato dalla chiusura.

Ricordiamo che nel 2015, in occasione dell’alluvione dell’agosto,  l’abbandono dell’immobile causò danni stimati nell’ordine dei 266.500 euro, costo che l’ARDSU si era comunque impegnato a coprire pur di avere in concessione il bene.

Chiediamo con forza il motivo per cui questa vicenda non è stata chiusa dall’amministrazione e giovedì verrà presentato in consiglio comunale un question time che cercherà di fare chiarezza su questo punto.

Fossabanda e Paradisa insieme avrebbero fornito complessivamente circa 600 posti letto, dimezzando così il numero degli studenti  aventi diritto a cui però non è garantito un posto alloggio.

Ricordiamo che per ciascun studente che ha diritto al posto letto ma non riesce ad accedervi, l’ARDSU dà un contributo di 170 euro al mese. Se consideriamo che sono un migliaio gli studenti in questa condizione possiamo calcolare che nel mercato privato degli affitti vengono immessi annualmente risorse pubbliche per circa 2.000.000 euro. Risorse che dovrebbero essere investite invece su servizi e beni pubblici duraturi.

Nei fatti la giunta Filippeschi in tutti questi anni ha preso in giro la città e gli studenti e le studentesse che hanno portato avanti questa battaglia, producendo anche una rottura istituzionale senza precedenti con l’Azienda Regionale per il diritto allo studio.

A fronte di una maggioranza che ha come unico progetto lasciare nell’abbandono questo immobile contribuendo alla speculazione sugli studenti sul mercato degli affitti, per quanto ci riguarda se amministreremo questa città uno dei primi atti che faremo sarà la sottoscrizione con l’Ardsu e l’Università per rendere immediatamente utilizzabile questo spazio.

 

Una Città in Comune

Rifondazione Comunista

Sinistra Italiana

Possibile

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