Esprimiamo la nostra solidarietà e sostegno ai 61 informatori scientifici licenziati dall’oggi al domani dalla Farmigea Srl,. il braccio commerciale della storica azienda farmaceutica pisana Farmigea Spa. La notizia arriva come un fulmine a ciel sereno vista la posizione situazione finanziaria e gli utili crescenti dell’impresa madre. Ma colpiscono anche le dichiariazioni volte a tranquilizzare i 161 operatori dell’impresa di Ospedaletto che invece potrebbero trovarsi di fronte alla cessione, a loro insaputa, dell’intera azienda alla Polifarma della signora Angelini, la cui crescita non solo è stata ragguardevole nell’ultimo quindicennio, ma si è concentrata in particolare nel settore oftalmolofigico ed è avvenuta attraverso acquisizioni. Sono due indizi questi – l’interesse per il settore oftalmologico in cui opera la Farmigea SpA e la crescita attraverso acquisizioni di imprese concorrenti sane sul piano industriale ma indebitate – che rischiano di costituire la prova di una cessione in corso, tanto più se si considera che la vendita di un ramo di azienda, cioè dell’impresa commerciale della Farmigea, ad un concorrente non ha molto senso in chiave commerciale se si vuole restare, come si dice, una entità autonoma e indipendente.
Ancora una volta si stanno prendendo decisioni importanti per l’occupazione e per l’economia territorio ad insaputa dei lavoratori e dei cittadini. La Farmigea è un importantissima azienda che occupa figure altamente professionali, opera in un settore innovativo e strategico, e che ha quindi una importante ricaduta sul tessuto economico del territorio.
Chiediamo al management di Farmigea SpA di fare chiarezza sulle reali motivazioni che hanno spinto alla liquidazione della sua impresa commerciale e sul futuro dello stabilimento pisano dell’azienda. Al contempo abbiamo presentato ieri in consiglio comunale una mozione urgente per esprimere il nostro appoggio ai lavoratori e sostenere la richiesta avanzata dalle organizzazioni sindacali di ritirare le procedure di licenziamento ed avviare un reale confronto al fine di trovare una soluzione che garantisca tutti gli attuali livelli occupazionali. Riteniamo indispensabile che il sindaco si attivi a questo fine e che il Comune non sia soggetto passivo di fronte ad una così importante vertenza per la città.
Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile