«Fermare la caccia alla volpe Una strage inutile e dannosa»

giovedì 27 marzo 2014 NAZIONE PISA Pagina:10

«Fermare la caccia alla volpe Una strage inutile e dannosa»

CONTINUA la protesta dei gruppi ambientalisti contro l’abbattimento delle volpi annunciato dalla Provincia di Pisa, con una contestazione svoltasi ieri proprio all’inizio della seduta della consulta faunistico-venatoria provinciale. Dopo una breve sospensione dell’atto di abbattimento delle volpi – in seguito alle oltre mille mail arrivate alla Provincia dagli ambientalisti – ieri la consulta ha discusso proprio sulla questione, per decidere se dare il via alla caccia, seppur fuori dal calendario venatorio ufficiale. «Abbiamo deciso di attuare il presidio per far capire alla Provincia quanto possa essere pericoloso e inaccettabile questo atto venatorio fuori stagione – spiega Roberto Dell’Orso, rappresentante del Wwf di Pisa -. Semmai si dovrebbe tenere conto di studi che non sono stati fatti, prima di agire alla cieca con abbattimenti inutili. E’ una pratica per niente scientifica che ha solo controindicazioni visto che gli animali in questo modo si riproducono più forti e numerosi di prima. Si crea quindi una selezione innaturale dei soggetti più forti. Per non parlare del fatto che molte altre specie protette per legge verrebbero abbattute dai cani, visto che usano le tane abbandonate dalle volpi per riprodursi». DOPO una breve discussione sulla possibilità di essere presenti durante la discussione della consulta, gli attivisti sono stati fatti uscire dalla sede provinciale. «Quello che non capiscono i dirigenti provinciali – aggiunge Carlo Galletti, del gruppo di lavoro fauna regionale per Legambiente e rappresentante delle associazioni nel consiglio del Parco – è che si rischia la vita delle persone che magari escono per una scampagnata primaverile e si trovano coinvolte in una battuta di caccia fuori stagione. L’aumento di specie predatorie come le volpi dipende strettamente dal rilascio di animali cosiddetti `pronta caccia’ che vengono immessi nell’ambiente al solo scopo venatorio e che costituiscono un facile reperimento di cibo per i predatori». Un cane che si morde la coda, quindi, la cui soluzione sembra ancora lontana.

Andrea Valtriani

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