Filippeschi fa il bis Mugnai fermo al 13%

IL TIRRENO, pagina 3 (di Paolo Toccafondi)
Marco Filippeschi si conferma sindaco di Pisa al primo turno con il 53,1% (77 sezioni su 86). Un’impresa che non gli era riuscita cinque anni fa, quando fu necessario il ballottaggio per conquistare la poltrona di palazzo Gambacorti. Crollano i grillini che dimezzano i consensi ottenuti alle politiche di appena tre mesi fa (dal 22, al 10%, al secondo posto si piazza Franco Mugnai, ex Pdl appena al 12,8%, a siderale di stanza dal sindaco rieletto.
Il brindisi di ieri sera con gli elettori in Logge di Banchi ha suggellato una giornata altalenante, passata dalla paura e dall’incertezza per il crollo clamoroso dell’affluenza, all’ entusiasmo finale. Un successo per niente scontato. La difficile situazione del Pd nazionale, lacerato e avvilito dalla forzata coabitazione con Berlusconi, non sembrava il miglior viatico per il candidato Pd del centrosinistra sostenuto da Sel, Idv, Riformisti e da una lista civica. E sarebbe stato un paradosso che propri o il governo del pisano Letta e di un’altra pisana ministro Pd (Carrozza) potesse indirettamente mettere in difficoltà il favorito della corsa a sindaco nella città della Torre. 1 segnali di preoccupazione nel centrosinistra si erano accresciuti alla chiusura delle urne con il calo eclatante dei votanti, diminuiti del 26% rispetto al 2008. In pratica circa 3lmila pisani su 7lmilahanno disertato i seggi.
Chi avrebbe penalizzato questa astensione di massa? Dalle ume poteva uscire un cataclisma politico. Invece lo spoglio ha subito indicato la tendenza del voto: a casa sono rimasti soprattutto gli arrabbiati, i delusi. Filippeschi ha veleggiato stabilmente mai sotto il 52%, con un vantaggio di quasi 40 punti sul secondo. Gli 8 sfidanti hanno sbriciolato il voto di opposizione al sindaco uscente. Alle spalle di Filippeschi, l’ex senatore del Pdl Franco Mugnai si ferma poco prima del 13%, seguito dall’ex Pdl Diego Petrucci che con la lista civica Noi Adesso Pis@ arriva al 10,1%. Una divisione che ha spaccato quasi a metà l’elettorato berlusconiano. Deludente il risultato del M5S che a tre mesi dal successo nelle politiche ha lasciato per strada oltre la metà dei consensi. La grillina Valeria Antoni si ferma poco oltre il 10%. Buono il risultato di Francesco Auletta (Una città in Comune e Rifondazione) che arriva all’8,2%.

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