Geofor: gravi le dichiarazioni dell’assessora Gambini contro sciopero USB

Sosteniamo il nuovo sciopero dei lavoratori e della lavoratrici di Geofor indetto da USB nella giornata di oggi dopo quello dello scorso settembre, alla luce delle mancate risposte da parte dell’azienda e dei Comuni a partire dalla questione della gestione e della organizzazione dei servizi con carichi di lavoro pesantissimi e gravi carenze per quanto riguarda la sicurezza e la salute del personale a partire dall’utilizzo di mezzi vecchi e fatiscenti.

Riteniamo quindi gravissime le dichiarazioni della assessora Gambini che attacca il diritto di sciopero dei lavoratori e delle lavoratrici. L’intervento a gamba tesa della rappresentante del Comune di Pisa contro Usb e lavoratori, per provare ad impedire di fatto lo sciopero assolutamente inopportuno e teso a scaricare le responsabilità delle criticità del servizio sui lavoratori anziché sull’azienda e sulle scelte anche della amministrazione comunale è inaccettabile.

L’assessora piuttosto che attaccare i lavoratori dovrebbe dare spiegazioni del suo operato sempre più fallimentare e dare risposte alle richieste che vengono dalla lotta che viene portata avanti a partire dalla necessità di nuovi e più numerosi mezzi, una riorganizzazione delle mansioni e del servizio, rimodulazione dei turni e straordinari, garanzia di permessi e ferie.

Va respinta la propaganda delle amministrazioni con cui si vuole giustificare gli aumenti spropositati della TARI con il processo di internalizzazione di 800 lavoratori e lavoratrici, una vittoria fondamentale da noi sempre appoggiata e portata avanti insieme alle OO.SS del sindacalismo di base e confederale.

Si tratta solo di una bugia smentita dai fatti.. Si prova a scaricare ancora sui lavoratori quelle che sono invece responsabilità nazionali, regionali e locali di un sistema di calcolo delle tariffe che aumenteranno anche per il prossimo anno. Infatti in base al piano economico finanziario si prevede di passare dal gettito di 35.841.469 milioni di euro nel 2024 a 38.969.412 milioni nel 2025, 6 milioni in più rispetto al 2023 che graveranno tutti sulle tasche della cittadinanza. Di tutto questo non hanno alcuna responsabilità i lavoratori e le lavoratrici che anzi sono costretti a lavorare spesso in condizioni assolutamente inadeguate come da tempo oltretutto denunciano senza trovare risposte.

Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista

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