La notizia della ruota panoramica in arrivo a Pisa, niente poco di meno che al parcheggio di via Pietrasantina, si commenta da sola. Le migliaia di turisti che approdano in quella grande area di sosta per auto e torpedoni hanno grande difficoltà a raggiungere la piazza del Duomo, dovendo affrontare un vero percorso a ostacoli, spesso senza marciapiedi; meglio dunque fargliela vedere da lontano, salire sulla ruota ed ergersi sopra il traffico che porta in città per scorgere i monumenti “di marmo bianco come la neve” e, dalla parte opposta, il cimitero suburbano. Quindi ridiscendere sull’asfalto del parcheggio scambiatore.
Dal percorso in quota sulle mura della città si è giunti, come previsto, al Luna Park vero e proprio. D’altronde l’accoglienza turistica è affidata a privati che, con soldi pubblici (€ 1.700.000), gestiscono i pannelli multimediali disseminati per la città (da tre anni sono praticamente inutilizzati). I monumenti di proprietà comunale appena “restaurati” non si sa a chi affidarli e spesso non si è ancora deciso cosa farne: così gli Arsenali Repubblicani, mentre le Officine Porta Garibaldi (che avrebbero dovuto accogliere la Biblioteca Provinciale e la Biblioteca Serantini) sono state messe all’asta. Per le mura si è invece provato dapprima ad affidarle ai volontari dell’AMUR (Associazione Mura di Pisa) con una convenzione ad hoc, poi la discussione che ne è sorta ha fatto cambiare strada al Comune, che da poco ha pubblicato un bando ad evidenza pubblica. In attesa della concessione a un gestore privato, le aperture straordinarie delle mura sono state garantite dai volontari dell’AMUR, degli Amici dei Musei e Monumenti Pisani e della Croce Rossa Italiana. La Croce Rossa si occupa ormai di tutto, gli Amici dei Musei e Monumenti Pisani sono gli stessi che dovrebbero garantire l’apertura alla Domus Mazziniana, l’AMUR è nata, si può dire, per le mura.
Diretta da Ilario Luperini (ex preside del Liceo Artistico Russoli, ex presidente del Teatro Verdi, ex presidente del CTP 5) assieme alla moglie Mariagiulia Burresi (ex direttrice del Museo nazionale di San Matteo), l’AMUR adesso ci riprova, non più con le mura, ma con la chiesa di Santa Maria della Spina. Difatti nel gennaio scorso il Comune ha firmato una convenzione con la suddetta associazione per un progetto quantomai vago di “itinerario culturale e turistico che consenta una divulgazione del patrimonio storico-artistico della Città attraverso la valorizzazione della chiesa della Spina”. I volontari dell’AMUR garantiranno le aperture della chiesa non si sa fino a quando nel corso del 2017, perché la convenzione singolarmente non riporta una data di fine attività.
Gira la ruota, ma le associazioni che si trovano con gli assessori a firmare queste convenzioni sono sempre le stesse e i professionisti dei beni culturali, o i giovani e meno giovani che avrebbero progetti meno fumosi, rimangono alla porta.
Una città in comune