Gli intellettuali contro il raduno scout «Rovineranno il parco a San Rossore»

sabato 31 maggio 2014, CORRIERE DELLA SERA Pagina: 20

Gli intellettuali contro il raduno scout «Rovineranno il parco a San Rossore»

Dal 6 all’11 agosto trentamila ragazzi parteciperanno alla «Route nazionale». Tra gli invitati c’è Renzi. Appello di Settis e Prosperi. La replica: noi curiamo l’ambiente

L’hanno già ribattezza l’assurda guerra di San Rossore. E un po’ strampalata è davvero questa contesa che da un mese vede come avversari da una parte intellettuali e ambientalisti e dall’altra gli scout dell’Agesci, trentamila esploratori cattolici dai 16 ai 21 anni che tra il6 e l’11 agosto si ritroveranno per il grande raduno della Route nazionale 2014 (il terzo in quarant’anni), un evento educativo di altissimo livello al quale sono stati invitati anche il Papa e il premier Matteo Renzi, pure lui un passato da scout.
Professori ed ecologisti non li vogliono nel parco di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli, un polmone verde di 27 mila ettari che si estende da Pisa sino alla Versilia e al lago dove Puccini compose i suoi capolavori. Sostengono, intellettuali ed ecologisti, che quei ragazzi inquineranno e deturperanno l’ambiente e hanno preparato una petizione, firmata tra gli altri dall’ex direttore della Scuola Normale Superiore di Pisa, Salvatore Settis, dal presidente onorario del Wwf, Fulco Pratesi, e dallo storico Adriano Prosperi, professore emerito della Normale.
«Si insedieranno nel parco con 1o mila tende – scrivono – un presidio sanitario, due palchi, un magazzino per i generi alimentari, una segreteria, 1.400 servizi igienici di tipo chimico (220 divisi in sei zone), 8o dei quali nell’area centrale, da vuotare due volte al giorno tramite autobotti, 750 docce e 750 lavabi con rete di distribuzione idrica fornita dall’acquedotto comunale (405 mila litri d’acqua ogni ora, in agosto!), con scarichi nel bosco, spazi espositivi coperti per mostre, biblioteca, cinema, stampa».
Sono così arrabbiati, i «blocca-scout», che dopo la petizione hanno inviato un appello all’Unesco per fermare l’invasione. Non solo. «Adesso stiamo preparando una denuncia da inviare all’Ue perché la zona interessata all’evento è compresa in un sito di interesse comunitario», spiegano i promotori dell’iniziativa. E il professor Prosperi chiede «rispetto per un parco, non pubblico ma protetto, dove la natura non può essere consumata» e per evitare problemi all’ecosistema molto delicato raccomanda «di spostare l’iniziativa in zone non invasive ai limiti dell’oasi già indicata dai promotori dell’iniziativa».
Il problema è che, secondo i tecnici del Parco e della Regione Toscana, gli scout non metteranno neppure un piede nell’area protetta, ma solo in una zona (circa 7o ettari) alla quale da sempre l’accesso è libero e dove nei giorni festivi arrivano migliaia di persone (auto comprese) a fare pic-nic.
«L’impressione è che chi contesta il raduno non abbia letto con attenzione il piano – spiega il direttore del Parco, Andrea Gennai – . La zona dove sarà ospitata la Route si chiama Cotoni, si trova nella parte ovest della tenuta ed è da sempre aperta al pubblico. Le attività sono state concordate con regolamenti e divieti rigidissimi e dunque non ci sarà alcun attacco alla natura. Infine gli scout offrono garanzie di profondo rispetto dell’ambiente. Mi sarebbe piaciuto dagli intellettuali un altro tipo d’appello, contro le discariche e i campi rom abusivi che affliggono San Rossore e contro lo sbarco alle spiagge interdette dei natanti soprattutto a primavera e in estate».
E gli scout che cosa dicono? Guardano con un certo sconcerto la disputa e continuano a preparare il super campo, convintissimi nell’organizzazione di un’iniziativa che vuole avere valore pedagogico e insegnare ai ragazzi non solo ad amare e rispettare la natura ma anche, se possibile, a lasciarla più bella di come l’hanno trovata. «Non siamo turisti e lo scoutismo è un’educazione di vita – spiega Elena Bonetti, incaricata nazionale Branca Rover e Scolte dell’Agesci e nella vita docente universitaria alla facoltà d’Ingegneria di Pavia -. Noi ci prendiamo cura della natura, non la consumiamo ma la preserviamo e faremo così anche a San Rossore. Lasceremo il Parco intatto. Ci impegniamo con il nostro onore e con una fideiussione firmata in caso di danni assolutamente improbabili. La Route è un’esperienza straordinaria per tanti ragazzi. E così dev’essere».

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