La scuola dovrebbe essere un luogo di dialogo e di discussione non solo per le discipline di insegnamento, ma anche per offrire ai ragazzi e alle ragazze gli strumenti per approfondire e conoscere temi di attualità, soprattutto legati alla propria città e al territorio in cui abitano. A maggior ragione nel momento in cui la richiesta proviene dalla stessa componente studentesca.
Sulla base di Coltano sin dall’inizio si è cercato di stendere un velo di silenzio sulla questione. La decisione assunta dalla dirigenza della scuola di non autorizzare ad esponenti del Movimento No Base e di Pinkriot di parlare alla autogestione organizzata dagli studenti e dalle studentesse è un fatto grave che stigmatizziamo.
Esprimiamo il nostro dissenso per il clima di censura su temi quali la differenza di genere e la militarizzazione del territorio e della società e riteniamo che le istituzioni scolastiche dovrebbero al contrario essere un baluardo contro l’oscurantismo che sempre più si diffonde nel nostro paese.
Una città in comune
Rifondazione Comunista