venerdì 18 maggio 2018 |
Testata: TIRRENO PISA |
Pagina: VII |
VERSO LE ELEZIONI
Tra le proposte dell’associazione a chi amministrerà la città anche il sostegno a progetti educativi, maggiori servizi e l’elaborazione di un bilancio di genere
PISA
Oggi alle 18.30, le socie dell’associazione Casa della donna incontreranno le candidate e i candidati a sindaca e sindaco.
L’incontro avverrà presso la sede dell’associazione e nell’occasione sarà presentato il documento “Pisa, una città a misura di donna, una città differente” (disponibile online sul sito www.casadelladonnapisa.it): una lettera aperta contenente una serie di proposte e richieste all’Amministrazione che verrà su 6 temi chiave: partecipazione, laicità, solidarietà e diritti di cittadinanza, inclusione e empowerment, pace, cura.
«In questi tempi di passioni tristi – si legge nella premessa al documento – come associazione Casa della donna crediamo sia necessario riaffermare a voce alta i principi che muovono il nostro agire e provare a delineare l’identikit della `Amministrazione che vorremmo’. Per farlo abbiamo pensato di usare alcune parole chiave che appartengono alla tradizione democratica e al femminismo, parole che vogliamo reinterpretare e far rivivere». Partendo dall’idea che una città a misura di donna, capace di includere e sostenere le donne, è una città vivibile, sostenibile, accogliente per tutte e tutti, la Casa della donna rivolge alle candidate e ai candidati alcune proposte e richieste: dall’impegno a sostenere, con risorse certe e stabili, non solo il Centro antiviolenza (attivo a Pisa da 25 anni) ma anche programmi in ambito scolastico ed educativo di valorizzazione delle differenze, lotta alle discriminazioni e prevenzione della violenza di genere, alla richiesta di ampliare i servizi sul territorio a favore delle donne, in particolare gli interventi a sostegno delle madri sole e delle donne che vivono situazioni di disagio abitativo e lavorativo. Perché, come si legge nel documento, “dopo oltre 25 anni di lavoro con le donne maltrattate, lo sappiamo bene: garantire inclusione e autonomia alle donne significa combattere alla radice la disparità di genere e la violenza”.
E poi la definizione, attraverso laboratori di partecipazione, di politiche cittadine su temi essenziali per la vita delle donne e non solo: lavoro e lavoro di cura, inviolabilità del corpo e contrasto alla violenza di genere, salute e diritti riproduttivi, maternità e genitonalità, vivibilità e sostenibilità dell’ambiente, tempi e spazi della città. Infine alla nuova amministrazione comunale la Casa della donna chiede l’adozione del bilancio di genere: «uno strumento – si precisa nel documento – che rende visibili le differenze in ogni settore della spesa comunale e permette di controllare che non ci sia un impatto diseguale con conseguenti perdite di equità fra i generi e insieme di efficienza ed efficacia».