I tagli sopprimono un servizio prioritario sul territorio: la guardia medica

A febbraio assisteremo a due eventi in contemporanea: da un lato avremo il picco influenzale e dall’altro la soppressione della “Guardia Medica”, importante servizio sanitario territoriale che assicurava la continuità assistenziale nei momenti di non reperibilità del medico curante. La guardia medica ha costituito da anni un’importante interfaccia, assicurava visite domiciliari nei giorni festivi, nella notte, perché si sa i malori non si presentano necessariamente in orario lavorativo standard. Andando a domicilio la Guardia Medica decideva se il paziente necessitava ad esempio di cure domiciliari (se pur con i soli mezzi della clinica, capiva lo stato e la gravità) oppure chiamava il 118 a domicilio per i casi gravi che necessitavano di accertamenti  strumentali o cure ospedaliere. Adesso tutto questo mancherà, e mancherà proprio nel momento in cui i malesseri stagionali subiranno il famoso picco stagionale; sappiamo bene che anche una semplice influenza nelle persone con fattori di rischio elevati o negli anziani può essere a volte fatale.

Al suo posto nessun altro servizio, lasciando sguarnita di ogni servizio domiciliare di prima battuta la fascia oraria che va dalla mezzanotte alle 8 del mattina.
Non è difficile immaginare le difficoltà delle persone anziane che vivono sole, nel decidere se chiamare o meno il 118 (cosa a cui ricorrere, secondo l’educazione ricevuta fino ad ora, solo nei casi veramente gravi, dato il costo e la scarsità dei mezzi); immaginiamoci anche le corse in ospedale di genitori i cui figli piccoli si ammalano spesso come è normale e che certo non aspetteranno al mattino il pediatra per ricevere delle cure.

Aumenteranno inevitabilmente gli accessi al Pronto Soccorso, anche per patologie che potrebbero essere trattate a domicilio con semplici interventi, contribuendo ad ingolfare un luogo dove già adesso, per scarsità di personale medico-sanitario, si trovano file a volte infinite.

Il servizio di guardia medica aveva un costo irrisorio se pensiamo ai costi che dovremo comunque sostenere tra ambulanze e speriamo maggior personale al Pronto Soccorso (unico modo per affrontare questo cambiamento),  ma soprattutto farà sentire i cittadini e le cittadine meno  al sicuro e alla fine useremo male quei servizi, quegli scarsi servizi, che ci restano.

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