Ieri siamo tornati in piazza con il Movimento No Base, per rilanciare con forza la mobilitazione, alla luce delle nuove informazioni che abbiamo fatto emergere.
Mezzo miliardo di euro per un’operazione di militarizzazione e di devastazione ambientale, in un territorio in cui la presenza di infrastrutture per la guerra o usate per il trasporto di armi è sempre più pervasiva.
Mezzo miliardo di fondi pubblici sottratti alla collettività. Oggi in piazza abbiamo ascoltato molti interventi di movimenti, associazioni, cittadini e cittadine. Davanti alla domanda “Cosa fareste con mezzo miliardo di euro?”, le risposte sono state chiare: risorse per il diritto all’abitare, per la sanità pubblica, per le scuole e le università, per il recupero di beni pubblici abbandonati nei quartieri. Da queste risposte appare evidente come i reali bisogni delle persone siano quanto di più lontanto può esserci dagli interessi dei mercanti di morte.
Davanti a tutto questo, a chi ci vorrebbe servi della guerra noi continueremo a rispondere che non lo saremo mai.