Il Demanio riceve il Municipio dei Beni Comuni

Pagina Q, 28 febbraio 2014

Un viaggio a Roma, destinazione Agenzia del demanio. Mercoledì una delegazione del Municipio dei Beni Comuni ha dato vita a un presidio insieme alle realtà romane riunite nel Progetto Comune ed è stata ricevuta dagli uffici della direzione centrale dell’Agenzia del Demanio. L’obbiettivo era quello di portare all’attenzione della proprietà la situazione dell’ex caserma Curtatone e Montanara che da quasi due settimane ospita l’esperienza del Distretto 42.
Il viaggio nasce dall’accelerarsi dei tempi e dalla minaccia di uno sgombero imminente. Ricevuti da sei tra i più alti funzionari e dirigenti dell’ente, una prima risposta, positiva, pare essere arrivata: “Nessuna urgenza – dicono dal Municipio – da parte del Demanio a procedere a uno sgombero coatto, tanto più che il bene a breve potrà essere a disposizione dell’Amministrazione Comunale”.
In merito al trasferimento dall’Agenzia del Demanio, proprietaria dell’area, al comune di Pisa sono due le questioni da sciogliere affinché il passaggio vada a buon fine.
Da una parte il Ministero della Difesa deve concludere il processo di dismissione dello stabile di via Giordano Bruno avviato nel 2005 e non ancora formalizzato. “L’Agenzia del Demanio – spiega il Municipio – in questi giorni invierà una lettera al Ministero, in cui alla luce del non utilizzo dell’immobile negli ultimi anni e vista l’intenzione di non sviluppare progettualità sull’area, come certificato dallo stesso Ministero con la sottoscrizione del Progetto Caserme, chiederà il via libera definitivo per il passaggio al Comune. Dall’invio il Ministero della Difesa avrà 30 giorni per rispondere, con questo via libera il bene potrà passare al Comune”.
La risposta dovrebbe essere scontata, l’appello è che “la stessa Amministrazione Comunale faccia sentire la propria voce presso il Ministero perché la risposta positiva arrivi quanto prima”.
L’incontro per gli attivisti avrebbe anche messo in evidenza l’irrealizzabilità del Progetto Caserme: “La stessa decisione del Comune di Pisa – spiegano -di richiedere l’ex distretto militare e la caserma Artale nell’ambito delle manifestazioni d’ interesse presentate proprio alla Agenzia del Demanio lo scorso 30 novembre, indicano un percorso che avvia un’altra procedura di trasferimento Tocca all’Amministrazione Comunale prendere atto che quel protocollo oggi non è più praticabile, e chiudere così il passaggio tramite il percorso definito dal federalismo demaniale”.
In un mese l’iter potrebbe dunque concludersi. A quel punto tutto passerà nelle mani del Comune: ” Per questo è assolutamente ingiustificata l’urgenza di uno sgombero di quest’esperienza. Nel frattempo proseguiremo nella nostra opera di riqualifica e recupero, auspicando – concludono gli attivisti del Distretto 42 – che le parti chiamate in causa , ancora silenti, si esprimano nel dirimere le questioni tecniche, e avviino al più presto un costruttivo dialogo con la cittadinanza sul futuro dell’area”.
E a sostegno del Municipio negli scorsi giorni nomi autorevoli hanno apposto la loro firma in calce a un appello per l’uso collettivo del Distretto 42: Ugo Mattei, Luca Nivarra, Maria Rosaria Marella, Paolo Maddalena, Salvatore Settis, Tomaso Montanari, Enza Pellecchia.
Questo sabato a far visita al Distretto 42 saranno gli scout Agesci in occasione dell’incontro di Zona Pisa.
“Tema della Route di quest’anno – spiegano sli scout Agesci in una nota – e del percorso di avvicinamento sono le strade di coraggio, la capacità di scegliere la via difficile per divenire ottimi cittadini e buoni cristiani. Punto di partenza è proprio il conoscere la realtà locale di provenienza con l’impegno nel suo costante miglioramento”.
“In questo – proseguono – siamo accomunati al progetto del Municipio dei Beni Comuni, che abbiamo deciso di incontrare e conoscere proprio questo sabato negli spazi riaperti del Distretto 42, l’ex distretto militare in via Giordano Bruno.
Siamo consapevoli che l’impegno nel rendere il mondo un po’ migliore di come l’abbiamo trovato deve partire proprio dai cittadini e dalla collaborazione reciproca”.

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